Le porte girevoli che hanno portato Ranieri Guerra da direttore generale della prevenzione sanitaria italiana all’Oms, al Cts, la denuncia di Raffaella Regoli

Sono sempre le stesse figure che ritornano: il sistema delle porte girevoli le porta da incarichi di Stato a quelli all’interno delle istituzioni internazionali come l’Oms e la Gavi Alliance. Il caso di Ranieri Guerra è emblematico. Un esempio emblematico di questo fenomeno è rappresentato da Ranieri Guerra, la cui carriera si intreccia strettamente con ruoli chiave sia a livello nazionale che internazionale.

“Il direttore generale della prevenzione sanitaria, Ranieri Guerra, lascia il Ministero della Salute e diventa, per scelta personale del Direttore Generale Tedros Ghebreyesus, appena disegnato, Director Assistant del Direttore Generale di OMS”, come premio per la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale pediatrico, denuncia la Regoli. Questo passaggio da un ruolo nazionale a uno internazionale non solo rappresenta un riconoscimento delle competenze italiane, ma solleva anche interrogativi sulla trasparenza e sulla sovranità decisionale del nostro paese.

“Ranieri Guerra tornerà spesso, e ci ritorna anche come membro del CTS nel periodo pandemico. Perché poi ci sono queste figure che ritornano e si decide che l’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali”, afferma Regoli. Questo ritorno di Guerra, infatti, evidenzia come figure già consolidate all’interno delle istituzioni italiane vengano spesso richiamate a ricoprire ruoli cruciali durante periodi di crisi. Infine, la partecipazione di Guerra al Comitato Tecnico Scientifico (CTS) durante la pandemia, nonostante il suo ruolo all’OMS, solleva ulteriori questioni. “Ranieri Guerra siederà in una formula totalmente anomala come membro dell’OMS, proprio perché noi siamo autonomi, abbiamo una sovranità, abbiamo tutto, siederà durante il covid come membro del CTS”, conclude Regoli. .Si tratta di “un delegato, anzi un director assistant di OMS, questo per capire che l’Italia come si doveva comportare e per verificare che l’Italia si sarebbe comportata bene anche nel periodo della pandemia”. Questo duplice ruolo suggerisce una supervisione internazionale sulle decisioni italiane durante una crisi sanitaria globale. 

Un altro aspetto fondamentale sollevato da Regoli riguarda il significativo finanziamento italiano alla GAVI Alliance, un’organizzazione internazionale dedicata alla promozione delle vaccinazioni nei paesi poveri. “Noi siamo i più grossi finanziatori di GAVI Alliance, che abbiamo finanziato per 640 milioni di euro e che continuiamo a finanziare ogni anno”, sottolinea. “GAVI Alliance, con membri influenti come Bill Gates e la Rockefeller Foundation”, rappresenta un esempio lampante di come pubblico e privato si mescolino, creando potenziali conflitti di interesse.

“Hai capito?”, conclude la Regoli

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