Morti improvvise e correlazione con i vaccini: quali esami chiedere e in quali tempi vanno fatti. I consigli dell’avvocato Frettolini

“Se muore un amico o un familiare e subito qualcosa non vi torna, questi sono i passaggi: presentare subito una denuncia querela per un omicidio o per negligenze professionali. La prima cosa da fare è andare in procura e fare subito una denuncia querela”, spiega l’avv. Pier Luigi Fettolini.

“È fondamentale intervenire nella fase precedente, quando il giudice conferisce l’incarico al CTU e lì l’avvocato, assistito da un perito di parte, dovrebbe avere i riflessi pronti e, nel caso in cui sospetti che ci sia una correlazione tra quel decesso e la somministrazione del siero, fare quelle domande che obblighino poi l’anatomopatologo a cercare ciò che noi vogliamo che lui cerchi.

Con un’autopsia serve un’analisi tossicologica con ricerca della spike eterologa nel sangue e nei tessuti. La ricerca della spike eterologa è la pistola fumante nelle vostre mani, quindi è uno degli esami che va fatto subito.

Se chiedete l’autopsia, l’esame dovrebbe essere automatico, però è meglio vigilare.

Il corpo non deve essere assolutamente cremato, perché con la cremazione sparisce il corpo del reato e poi non si potrà più fare nulla.

Gli esami devono essere fatti nelle prime tre settimane, perché poi diventa più difficile individuare la spike eterologa. È vero che la spike rimane nel corpo per anni, ma una cosa è che rimanga nel corpo, un’altra è riuscire a individuarla con gli esami.

Quindi in questa fase io consiglio di essere molto scientifici e tecnici e di fare subito ciò che va fatto.

Richiedere poi il lotto del farmaco che è stato iniettato. La richiesta va fatta all’ASL. Alcuni lotti hanno prodotto un numero molto più elevato di effetti avversi, quindi avere il numero del lotto ci permette di avere qualche informazione in più. Non sarà facile, le ASL vi faranno parecchie storie, quindi dovrete insistere, ma è un’informazione molto utile.

A monte di tutto cercare un avvocato che tratti questi argomenti. L’avvocato che scegliete deve essere un vostro alleato, dovrà cercare ciò che deve cercare. Deve accertarsi che la ricerca della spike eterologa venga inserita nelle richieste al CTU.

L’altro quesito da porre è l’indice di correlazione statistica tra lo stato preesistente di salute del soggetto e la probabilità che quel soggetto che stava bene, comunque in buono stato di salute, sviluppasse quel tipo di malattia.

I due quesiti: la presenza della spike eterologa e un indice di correlazione, sono elementi che possono essere molto utili per il pubblico ministero o per il GIP, in caso di opposizione alla richiesta di archiviazione, per un rinvio a giudizio.

Se queste domande non vengono fatte, se questi quesiti non vengono posti, semplicemente non verranno cercati.

Questi due quesiti servono a blindare l’operato del CTU.

Noi ovviamente non scegliamo il CTU, che viene scelto dall’albo della procura. Per questo dobbiamo porre le domande in modo specifico e più sono blindate, meno il CTU avrà possibilità di glissare. La sua ideologia l’avrà sempre, ma dovrà tenere conto delle richieste fatte per la sua indagine.

Ho seguito un caso all’Università del Lavoro, dove ho chiesto di acquisire il comunicato dell’EMA dell’ottobre del 2023, a seguito di interrogazioni parlamentari in cui si diceva che i sieri anticovid non sono mai stati commercializzati per prevenire la malattia. La procura non ha voluto acquisirlo, dando secondo me prova di una forma pesante di ideologizzazione. Le richieste vanno fatte comunque perché sono tutti elementi utili che servono in qualche modo a blindare o a obbligare il perito a fare certi esami e quindi a produrre la documentazione che poi a noi sarà utile ai fini del proseguimento del procedimento penale”.

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