Gli imprenditori faticano a trovare personale qualificato, perché molti dei migliori si spostano all’estero

Alvaro Pereira, capo economista incaricato dell’OCSE, ha evidenziato al Festival dell’Economia di Trento come il Italia il 75% delle imprese lamenti carenza di personale, mentre il 20% del personale assunto non dispone delle competenze necessarie. “Le cause – ha detto – vanno ricercate nella scarsa produttività, nell’invecchiamento della popolazione e anche nella crescita, molto scarsa, avvenuta negli ultimi anni, che ha portato ad un abbassamento dei redditi e quindi, di conseguenza, ad una fuga all’estero di personale qualificato”.

Cosa fare per invertire la rotta? Per Pereira bisogna investire sulle capacità manageriali dei dipendenti delle aziende ed essere in grado di attrare immigrazione di qualità, con persone in entrata di alto profilo professionale.

Per affrontare questa fuga di cervelli, l’Italia potrebbe dover implementare riforme che migliorino l’economia e le condizioni lavorative interne, rendendo il paese più attraente per i suoi professionisti qualificati.

“Ci sono molte differenze a livello regionale – ha detto Nadim Ahmad, vice direttore del Centro OCSE per l’Imprenditorialità, le PMI, le Regioni e le Città – e per migliorare l’attrattività sono importanti le politiche messe in campo dai governi locali, ad esempio sul fronte della connettività fra i vari territori. Soltanto lo 0,3% dei lavoratori si sposta per trovare lavoro in un’altra regione in Italia e dunque dobbiamo favorire maggiormente la mobilità. Ci sono comunque – ha aggiunto – molte opportunità da sfruttare come la transizione verde e quella digitale. Dobbiamo puntare sulle potenzialità insite negli ecosistemi locali per colmare le carenze di posti di lavoro”.

Una delle ragioni principali per cui gli italiani emigrano è la ricerca di migliori opportunità di carriera e condizioni lavorative più favorevoli. Secondo il rapporto Expat Insider 2021, il 60% degli italiani che lavorano all’estero cita la carriera come motivo principale della loro scelta, un dato superiore alla media globale del 47%​ (InterNations)​. Molti trovano lavoro in settori come ingegneria, IT e finanza, e spesso ricoprono posizioni senior o dirigenziali​ (InterNations)​.

La pandemia di COVID-19 ha accelerato alcune di queste tendenze, rendendo più comune il lavoro remoto e aumentando la domanda di flessibilità lavorativa. Molti italiani hanno trovato in altri paesi condizioni lavorative che permettono un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, con un’alta percentuale che ora può lavorare da remoto​ (InterNations)​.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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