Laura Teodori, una rinomata esperta nel campo della biologia e della medicina applicata, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo alla crescente percezione delle minacce sanitarie e alla risposta delle istituzioni. Teodori, laureata in biologia con lode presso la Sapienza di Roma e con un post dottorato presso l’MD Anderson Cancer Research Institute in Texas, ha dedicato la sua carriera alla ricerca sui marcatori cellulari e alla medicina degenerativa.
Durante il suo intervento al convegno No all’Agenda 2030, che si è svolto il 16 giugno a Roma, Teodori ha evidenziato come molte malattie, come l’HPV e il morbillo, vengano fatte percepire come minacce significative. “Riteniamo che sia una minaccia, adesso arriviamo da noi, una minaccia anche l’HPV, il morbillo,” così da aumentare le pressioni sociali e istituzionali per vaccinarsi. La risposta, secondo Teodori, spesso si traduce nell’introduzione di obblighi vaccinali per andare a scuola o fare altre attività, non direttamente imposte dallo stato, ma delle regioni, o dalle stesse università.
Un esempio recente è l’intervento del Garante della Privacy in Puglia e le richieste delle università agli studenti del quinto anno di medicina di presentare il titolo anticorpale del morbillo per poter proseguire con il tirocinio assieme alla quarta di vaccino Covid a pandemia finita e con un vaccino che non interrompe la trasmissione della malattia.
Teodori ha osservato che queste misure riflettono come l’Agenda 2030 stia influenzando la vita quotidiana delle persone. “Stanno andando avanti”, ha detto. “L’Agenda 2030, sta influenzando tutto, incide nella nostra vita,” ha dichiarato.
Laura Teodori, attualmente impegnata nella ricerca sulla medicina degenerativa e l’ingegneria tessutale, è stata riconosciuta a livello internazionale per il suo contributo scientifico. Ha organizzato e partecipato a numerosi congressi scientifici internazionali, ottenendo riconoscimenti per il suo lavoro innovativo.
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