La scienza è diventata religione sui social e Facebook censura noi e le dichiarazioni del dott. Giuseppe Barbaro sulla possibile pericolosità delle trasfusioni di sangue da persone vaccinate. La piattaforma social non dà la possibilità di rispondere. È evidente che, mentre non si possono più tenere nascosti gli effetti avversi dei vaccini Covid, sono troppi per negarli, è stato ritirato il vaccino AstraZeneca, ma quello delle trasfusioni è ancora un argomento di cui non si vuole che si parli.
Giuseppe Barbaro non ha bisogno di presentazioni: il suo curriculum parla da solo. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e di quattro libri sulle complicanze cardiovascolari dell’HIV, Barbaro ha contribuito significativamente alla letteratura medica, offrendo nuove prospettive e soluzioni per gestire le gravi implicazioni cardiache di queste patologie. Giuseppe Barbaro è specialista in medicina interna e cardiologia e ha dedicato la sua carriera allo studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali come l’HIV e alle complicanze della terapia antiretrovirale. Con una formazione approfondita e una vasta esperienza clinica, Barbaro ha concentrato i suoi sforzi nella valutazione di marker di adiposità viscerale e cardiaca. Utilizzando tecniche avanzate come la determinazione ecocardiografica dello spessore del tessuto adiposo epicardico, ha studiato i soggetti affetti da lipodistrofia indotta da farmaci antiretrovirali, obesità e sindrome metabolica.
Nel nostro articolo parla di casi noti di complicanze post-trasfusionali in soggetti non vaccinati, come trombosi e miocardite, insorte dopo trasfusioni effettuate in situazioni di emergenza. Qui trovate quello che abbiamo riportato: https://presskit.it/2024/06/21/trasfusioni-trasmissione-della-proteina-spike-sicuramente-lunico-mezzo-quale-puo-trasmetta-dott-giuseppe-barbaro/
Per sostenere le sue tesi, Facebook non rimanda all’opinione di uno scienziato, non rimanda a uno studio, ma a un articolo in croato, del sito faktograf.hr, che dichiara di pubblicare solo fatti. Con tutto il rispetto per il lavoro e le opinioni dei colleghi, qui trovate l’articolo: https://faktograf.hr/2022/11/30/nema-dokaza-da-je-krv-cijepljenih-stetna-i-da-unistava-imunitet/
L’articolo parla della fondazione Svizzera SafeBlood per la raccolta di sangue di non vaccinati e sostiene la tesi che non sia necessaria perché “non ci sono prove che il sangue dei vaccinati sia dannoso e che distrugga l’immunità”.
“Il piano”, secondo questo articolo a firma di Melita Vrsaljko, “è anche quello di fare pressione su più ospedali e autorità sanitarie affinché consentano la ‘donazione diretta’ soprattutto di sangue non vaccinato nei tradizionali centri di donazione di sangue. Il motivo per cui, secondo un utente privato di Facebook, l’iniziativa incontra alcune difficoltà è che fonti ufficiali, tra cui la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, ‘insistono’ sul fatto che non esiste alcuna differenza tra il sangue delle persone vaccinate e quello dei non vaccinati”.
Attenzione a cosa scrivono: “Michael Busch, presidente della Società internazionale per le trasfusioni di sangue”, continua l’articolo, “ha detto a VICE che tali richieste si verificano da più di un anno. ‘È una politica di lunga data delle organizzazioni di raccolta del sangue in tutto il mondo quella di non fornire informazioni demografiche come la razza, il sesso o l’età dei donatori, o informazioni come il loro stato di vaccinazione, a meno che non abbiano implicazioni per la sicurezza della trasfusione’, ha affermato. Inoltre, come è stato detto a VICE dal servizio sanitario nazionale britannico, le richieste di donazione di ‘sangue non vaccinato’ non vengono prese in considerazione”. Ci chiediamo se questa pratica sia sicura per le persone. La storia ci insegna che migliaia di persone sono state infettate dall’HIV prima che questo venisse testato prima di infondere sangue nelle persone. Ci chiediamo: lo stesso sta avvenendo ora?
Siamo per la libertà di stampa, sempre e comunque, il dibattito si basa su questo. Facebook è un’istituzione privata, ma anche una piazza pubblica ed ha un ruolo sociale. Non ha un direttore responsabile, ma un amministratore delegato. I giornali hanno chi verifica ed è responsabile di quello che si pubblica, il direttore responsabile. Trovate le dichiarazioni fatte dal dott. Giuseppe Barbaro nella registrazione del convegno No Agenda 2030.
Ognuno è libero di pensare quello che vuole.
La censura è controproducente, porta subito alla domanda: che cosa vogliono nascondere?
La storia insegna che se non ci fosse niente da nascondere non servirebbe la censura, che da sempre occorre per far passare la propaganda. Alla verità la censura non serve.
Il dibattito è la risposta, comunque la pensiate.
Chiara Porta, direttore responsabile Presskit
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