Il Messico smentisce l’Oms sulla morte di un uomo di 59 anni. La causa del decesso non è stata l’influenza aviaria, aveva molte patologie… poi ritratta anche l’Oms

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un comunicato stampa in cui affermava che era stato segnalato “un caso mortale confermato di infezione umana da influenza aviaria”. La notizia è stata ripresa da moltissimi media. Il Messico ha smentito la notizia.

Il Ministero della Sanità messicano ha NEGATO che l’uomo sia morto di influenza aviaria, affermando che l’uomo è morto per patologie croniche e che soffriva di patologie che hanno portato al collasso di diversi organi. Il comunicato stampa dell’Oms è stato basato su un test PCR fatto dopo la morte

Si scopre che l’uomo era costretto a letto da settimane, soffriva di diabete di tipo 2, pressione alta e insufficienza renale.

L’Oms ha parlato in un comunicato stampa di: “un caso fatale confermato di infezione umana da virus dell’influenza aviaria A (H5N2) rilevato in un residente dello Stato del Messico che era ricoverato in ospedale a Città del Messico. Questo è il primo caso umano confermato in laboratorio di infezione da virus influenzale A (H5N2) segnalato a livello globale e la prima infezione da virus aviario H5 in una persona segnalata in Messico. Sebbene la fonte di esposizione al virus in questo caso sia attualmente sconosciuta, sono stati segnalati virus A (H5N2) nel pollame in Messico. Secondo l’IHR (2005), un’infezione umana causata da un nuovo sottotipo di virus dell’influenza A è un evento che ha un potenziale di elevato impatto sulla salute pubblica e deve essere notificato all’OMS. Sulla base delle informazioni disponibili, l’OMS valuta basso il rischio attuale per la popolazione generale rappresentato da questo virus”.

Poi ha successivamente ritrattato “Si tratta di una morte multifattoriale, non attribuibile al virus H5N2”, ha detto il portavoce dell’OMS Christian Lindmeier, ma la notizia non è stata diffusa tramite comunicato stampa come la prima.

Qui trovate il comunicato stampa dell’Oms

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