“La Venere di Willendorf simboleggiava la fertilità, e ora l’Agenda 2030 ci dice che la fertilità deve essere ridotta per fermare la crescita della popolazione. E questa è già una politica dello Stato, perché nell’Unione Europea si discute dell’attuazione del diritto all’aborto. E adesso siamo nella Quarta Rivoluzione Industriale, e ci dicono che, grazie all’intelligenza artificiale e alla robotica, ci sarà meno bisogno di lavoratori. Ora è il momento in cui sono più interessati a ridurre la popolazione”, denuncia la scrittrice Cristina Martín Jiménez.
“Se non sei con i dogmi dell’Agenda 2030 sei un eretico, un blasfemo
Nel corso di una generazione, l’aborto è stato prima depenalizzato e ora si intende definirlo un diritto, rendendolo quindi inalienabile: nessuno potrà opporsi a un “diritto”
Più che un diritto, è una pressione, perché tutti i media, l’industria culturale, le serie televisive, le canzoni, i film, ci presentano un modello di donna che dovrebbe essere indipendente, ma che, in realtà, lo è subordinata alle grandi multinazionali, e per questo non si fanno politiche a favore della madre, ma si fa pressione sull’aborto. Si sta creando un nuovo modello di società. Inoltre si usa una terminologia religiosa: nell’approvazione di questo presunto diritto in Francia si è usata la parola “consacrazione”. “Consacrazione del diritto all’aborto”. “Consacrazione” è un termine religioso. Siamo di fronte ad una nuova religione che consacra la morte, che celebra la morte. Questa è una religione di morte; eutanasia, che va di pari passo con l’aborto in Canada, dove già si parla di applicarla ai bambini autistici, ai giovani depressi. Agli anziani. Il Fondo monetario internazionale parla di “rischio longevità”: gli anziani non servono più, non producono e costano allo Stato. Siamo di fronte alla religione della morte. L’Agenda 2030 è un’antropopolitica della morte”.
Cristina Martín Jiménez è sivigliana, ha una formazione giornalistica e ha viaggiato da Salamanca alla capitale iberica, così come le sue conferenze e le sue interviste viaggiano dalla Spagna all’Uruguay, Polonia, Messico, Portogallo e Stati Uniti.
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