Il premio nobel per la pace Tawakkol Karman parla per i bambini che soffrono e vengono uccisi in guerra al Festival dell’Economia di Trento: “sta succedendo ora in Sudan, in Libia, in Asia, in Palestina, in Ucraina”

“La mia battaglia è contro l’ingiustizia, una battaglia per il bene delle persone”, ha detto il premio nobel per la pace Tawakkol Karman al Festival dell’Economia di Trento.

“La battaglia principale è per la giustizia e per l’uguaglianza, non solo nel mio paese, ma per i bambini di tutto il mondo, in particolare per quelli che vivono sotto la disuguaglianza, la tirannia, la povertà, la resistenza e l’ignoranza.

Questa battaglia è soprattutto a favore dei miei figli, dei vostri figli, dei figli di tutto il mondo.

Una battaglia perché possano vivere in un mondo non dominato dall’ingiustizia, dalla tirannia, dalla povertà e dalla guerra. Ogni bambino ha il diritto alla scuola, alla formazione, al pieno accesso all’acqua, e quando dico acqua intendo acqua potabile, ai servizi vari, come l’elettricità, che manca a tanti bambini.

Hanno anche il diritto di vivere in un paese non soggetto a tirannia e corruzione, secondo le convenzioni sui diritti dei bambini scritte dalle Nazioni Unite. Tutti i bambini, specialmente quelli che vivono in paesi colpiti dai conflitti, hanno l’assoluto diritto di vivere.

Ci sono tantissimi bambini, milioni di bambini, che soffrono nei conflitti. Questi bambini hanno il diritto di vivere in una situazione senza conflitto e di avere accesso al cibo, all’istruzione e ai servizi. Hanno anche il diritto di non essere oppressi e di non essere coinvolti in alcun traffico di bambini. Cosa sta succedendo ora in Sudan, in Libia, in Asia, in Palestina, in Ucraina. Ogni giorno, i bambini muoiono a causa di questa oppressione e guerra. Non viene loro dato il diritto alla vita.

Contro tutti i conflitti, che siano israeliani, palestinesi, ucraini, russi, tiranni, è ora di lavorare insieme. Questa è la mia battaglia: salvare i bambini, salvare la generazione attuale e quella futura da tutti questi conflitti, odio e guerra. È il momento di essere uniti per sostenere tutte queste battaglie. Mi riferisco a tutti i conflitti in generale. Il conflitto Israele-Palestina, Ucraina, Russia e molti altri. È davvero il momento di unirci e di cercare di salvare questa generazione e quella futura.

È necessario farlo. I criminali in Israele e in Palestina che attaccano i palestinesi, soprattutto i bambini palestinesi, devono essere fermati. Più di 30.000 bambini in Palestina sono morti in questa guerra. Dobbiamo poter dire ai nostri figli che coloro che si macchiano di questi crimini di guerra saranno catturati e puniti come meritano. Vorrei congratularmi con la Corte Penale Internazionale per il mandato di arresto per i capi di Israele e della Palestina per gli attacchi contro la Palestina. In Palestina, fino ad ora, sono morti 30.000 bambini. Ma come è potuto accadere che nel concetto di guerra si sia sostituito lo scontro tra eserciti con l’uccisione sistematica dei civili? È una domanda difficile perché la guerra è qualcosa che tutti noi dobbiamo combattere e fermare.

Anche se è tra eserciti o milizie, la guerra dovrebbe essere rifiutata dalla gente e dalla comunità internazionale. È contro la guerra che dobbiamo agire, sia che si tratti di una guerra fra eserciti o fra milizie. L’importante è fermare questa guerra. I civili, in particolare donne e bambini, devono essere risparmiati da ogni tipo di conflitto. Occorre evitare che vengano attaccate case, infrastrutture, scuole e ospedali.

Le strutture pubbliche come gli ospedali e le scuole non dovrebbero essere oggetto di attacchi. La popolazione civile non dovrebbe essere messa sotto attacco. È qui che dobbiamo dare il nostro sostegno, affinché i civili non siano sottoposti a queste atrocità e alle conseguenze della guerra. I trattati internazionali, come quelli di Ginevra, stabiliscono che i civili non devono essere le principali vittime della guerra. Ma, come ho detto, la cosa più importante è prevenire la guerra stessa.

È importante prevenire che i dittatori usino la loro dittatura contro il proprio popolo, rovinando la ricchezza del paese, uccidendo le persone e limitando i diritti di espressione e altri diritti fondamentali. Questo è come possiamo supportare i bambini e i civili.

Cosa sta succedendo in Ucraina? Tutti i bambini lì sono morti. Ogni giorno muoiono a causa di questo tipo di oppressione e di guerra. Non viene loro dato il diritto alla vita.

Contro tutti i conflitti, che siano israeliani, palestinesi, ucraini, russi, tiranni, in guerra o in regime dittatoriale, è ora di lavorare insieme. Questa è la mia battaglia: salvare i bambini, salvare la generazione attuale e quella futura da tutti questi conflitti, dall’odio e dalla guerra.

È il momento di fermare situazioni come l’abuso dei bambini. È venuto il momento di essere uniti, di sostenere tutte queste battaglie. Mi riferisco a tutti i conflitti, a nessuno in particolare, ma a tutti in generale. Il conflitto Israele-Palestina, Ucraina, Russia e molti altri. È davvero il momento di unirci e di cercare di salvare questa generazione e la generazione futura.

È necessario farlo. I criminali in Israele e in Palestina che attaccano i palestinesi, soprattutto i bambini palestinesi, devono essere fermati. Più di 30.000 bambini in Palestina sono morti in questa guerra. Dobbiamo poter dire ai nostri figli che coloro che si macchiano di questi crimini di guerra saranno catturati e puniti come meritano. Vorrei congratularmi con la Corte Penale Internazionale per il mandato di arresto per i capi di Israele e della Palestina per gli attacchi contro la Palestina. In Palestina, fino ad ora, sono morti 30.000 bambini”

Mi viene da pensare che è la guerra stessa che dovremmo cercare di fermare, di evitare. È contro la guerra che dobbiamo andare, è contro la guerra che dobbiamo agire, sia che si tratti di una guerra fra eserciti o fra milizie. L’importante è fermare questa guerra. Ma sono soprattutto i civili che dovrebbero veramente essere risparmiati da ogni tipo di conflitto e di guerra, in particolare le donne e i bambini. Case, infrastrutture, scuole, università, ospedali non dovrebbero mai essere attaccati da alcun tipo di gruppo armato.

Le strutture pubbliche come gli ospedali e le scuole non dovrebbero assolutamente essere oggetto di attacchi. Non dovrebbe succedere che la popolazione, i civili, siano messi sotto attacco, siano oggetto di questi attacchi e assedi. È qui che dobbiamo dare il nostro sostegno, affinché i civili non siano sottoposti a queste atrocità e alle conseguenze della guerra. Questo principio può rinforzare gli accordi di Ginevra e altri accordi internazionali che trattano di come la guerra dovrebbe escludere i civili. I civili non devono essere le principali vittime della guerra, ma, come ho detto, è importante prevenire la guerra sin dall’inizio. Grazie a questi trattati internazionali, credo che se ci impegnassimo sarebbe veramente possibile escludere i civili dalle conseguenze della guerra”.

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Qui trovate il video completo dell’intervento di Tawakkol Karman al Festival dell’Economia di Trento

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