La commissione europea parla senza il rischio di essere sfiduciata dal parlamento

“Il professor Barbero che parlava appunto in un teatro con Massimo Bernardini e si diceva preoccupato dell’istituzione europea che lui paragona un po’ alla Corte di Vienna e diciamo il governo europeo non può essere in nessun modo sfiduciato dal Parlamento, quindi questi personaggi parlano senza correre nessun rischio di essere sfiduciati, non si capisce bene a nome di chi parlano e fanno dichiarazioni di una gravità inaudita”, denuncia Giorgio Bianchi

“Non mi sembra che tutti i giorni la Commissione europea o chi per lei prendere decisioni, tutti i giorni debba andare in Parlamento col rischio di cadere e se ne deve fare una nuova”, spiega il professor Barbero. “A me non sembra che funzioni così e se funziona così riesce a non farlo vedere molto bene e quindi la gente secondo me questo lo percepisce. Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo Parlamento europeo, tutti gli europei lo stanno votando da tanti anni, mandiamo rappresentanti dal 1979. Ma il Parlamento può far cadere il governo?

No, ma non può! Non può! Ecco, vedi che non può! Non ha questo potere! Se non può, non serve a niente! Però il dibattito europeo di tutti questi anni… Ma nel dibattito non serve a niente a nessuno, il Parlamento si chiama così perché si chiacchiera, va bene. Ma il Parlamento, l’unico senso che nella storia europea hanno i Parlamenti è che il Governo non può fare niente senza l’approvazione del Parlamento e se il Parlamento vuole lo manda a casa. Io non so, perché poi lo so, sono il primo a sapere che la gente queste cose non le sente e non le sa, però la sensazione che il governo europeo non è un governo soggetto al nostro voto e che se noi decidiamo che non ci piace cade, ma assomiglia di più alla Corte di Vienna che all’inizio dell’Ottocento decideva e nel Lombardo-Veneto si eseguiva una decisione presa in una lontana capitale straniera senza poterci far niente, quella sensazione lì secondo me inconsciamente ce l’abbiamo.

“Siamo guidati da pazzi”, conclude Giorgio Bianchi, “questi sono dei pazzi, ma ancor più pazzi siamo noi che siamo qui in loro balia, sembriamo veramente dei turisti seduti dietro una macchina dove il guidatore ha cominciato a guidare in mezzo al traffico a tutta velocità e noi dietro abbiamo un vetro blindato, vediamo tutto ma non possiamo minimamente intervenire sul guidatore”.

Giorgio Bianchi

Fonte

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