Di Bella:”come incrementare in maniera decisa il livello anti-infettivo attivando l’immunità” per battere malattie e tumori

Parecchie molecole biologiche hanno contemporaneamente un meccanismo d’azione anti-infettivo e antitumorale, le stesse molecole. Un aspetto fondamentale è l’assenza di tossicità alle dosi terapeutiche”, spiega il Dott. Giuseppe di Bella

“L’aspetto antinfettivo, che spiego nel mio nuovo libro. sottolinea la possibilità oggi gravemente sottovalutata di incrementare in maniera decisa il livello antinfettivo attivando l’immunità.

Ci sono alcuni prodotti che possono essere disponibili in formulazioni particolari, il libro praticamente, tra le altre cose, valorizza in maniera decisa la galenica. Alcuni prodotti possono essere preparati da farmacisti preparatori, vi faccio un esempio.

Un cardine dell’immunità è rappresentata dai retinoidi. è un gruppo molto ampio di vitamine che si riconducono alla vitamina A. Tre fondamentali anti-infettive e contemporaneamente anti-tumorali sono l’acido retinoico, il beta carotene e la vitamina A classica. Queste tre sostanze sono molto labili, facilmente ossidabili, per cui per essere chiaramente efficaci avere una emivita, una biodisponibilità molto elevate, devono essere preparate in maniera particolare solubilizzate in altissima quantità di vitamina E, che ne impedisse l’ossidazione e ne prolungano l’evita. Questo è il compito di farmacisti e preparatori che devono disporre oltre che di una grande preparazione e conoscenza in questo settore di attrezzature che sono ovviamente importanti.

Ioo curado molto un aspetto, cioè quello di dare al lettore la possibilità di verificare che queste affermazioni non sono condizioni personali, ma hanno un riscontro ampio e crescente e verificabile nella letteratura scientifica internazionale. Se andate a vedere nella maggiore banca dati biomedica, pubmed.gov, ci siamo la più consultata, e digitate retinoide, queste sostanze che hanno un effetto deciso, lo ripeto, antitumorale e antinfettivo. Ci sono oltre 60.000 pubblicazioni.

Perciò qua non si può fare una contestazione, dire da parte di colleghi oppure di oppositori, io ci credo o non ci credo. Questo è un problema di fede, non è un problema scientifico.

A livello scientifico queste sono evidenze.

La parola evidenze vuol dire un dato di fatto scientifico definitivamente acquisito, non più contestabile.

Da queste si inizia a intravedere la perfezione del creato, la perfezione dell’opera del Padre eterno, perché è veramente da una parte entusiasmante, dall’altra parte si rimane sempre colpite e impressionante dalla precisione assoluta di queste reazioni.
Mio padre era il ritornato in pieno alla fede in età avanzata, perché esaminando tutti questi aspetti biochimici molecolari si era reso conto che nel creado nella biologia c’è una perfezione tale e le reazioni sono controllate in maniera così perfetta per cui non possono essere reazioni casuali, deve essere un’intelligenza, una capacità che trascende  infinitivamente la nostra.
Per sottolineare un concetto, i retinoidi sono talmente importanti e altrettanto sottovalutati, e riferisco a livello di linee guida istituzionali europee, vengono gravemente trascurati, non vengono minimalmente menzionati. Oltre alla possibilità di ciascuno di consultare ovviamente oltre 60.000 pubblicazioni, il ruolo determinante è certificato dal fatto che pericoli ricercatori stanno chiedendo di riprogrammare l’intera immunità in base alla presenza di questi tre retinoidi, per cui si parla ormai di teoria dell’acido retinoico, cioè se è presente nel nostro organismo una concentrazione adeguata di acido retinoico, l’immunità viene esaltata, ma ai due livelli però. Questo riesce a coprire due fronti, antieffettivo e antitumorale.  
L’acido retinolico che cosa fa? Attiva l’immunità immediata, innata.
Dall’altra parte c’è la deplezione dei retinolici, sindrome da depressione dei retinoidi, l’immunità interviene tardivamente, per l’adattativa naturalmente l’efficacia è letteralmente inferiore.
Questo per dirvi come vengono ancora sottovalutati i retinoidi e come invece è stato evidenziato un ruolo che più che fondamentale si può definire vitale. il più potente, diciamo così, anche se gli altri hanno delle loro peculiarità specifiche, è l’acido retinoico. Ripeto che perché siano efficaci, devono essere preparati in una soluzione di altissima concentrazione di vitamina E.
Vitamina E cosa fa? Ne impedisce l’ossidazione, ne prolunga il periodo in cui sono efficaci l’emita  e la biodisponibilità.
La sua retinoica ha un effetto, il primo effetto diretto è sui mitocondri, sono la nostra centrale energetica. Per sé è glicogeno. Glicogeno è la concentrazione dell’energia, la prima reazione agricolisi, per cui ha un effetto metabolico e glitolinvio. Cosa vuol dire? Che io vi corro molto rapidamente, ho a disposizione una quantità importante di glucosio, cioè la fonte dell’energia pronto uso. Questo glucosio viene attivato dalle cellule, viene utilizzato, incamerato dalle cellule dendritiche, perché sono importanti? Sono le prime che intervengono nelle reazioni moritarie. Si dirigono dove c’è un’infezione, dove c’è il germe, però nella stessa maniera, con la stessa potenza, si dirigono dove c’è il problema, la patologia oncologica. Allora, queste cellule dendritiche, con questa fonte di energia, hanno la possibilità di riprodursi in maniera molto rapida.
La riproduzione comporta energia, ma anche il movimento, per cui questa reazione è anche biomeccanica. Si spostano queste cellule, dove vanno? Vanno contro l’avversario. si chiama chemiotassi, soprattutto raggiungere i germi oppure il serbatoio tumorale.
Questo lo fa dentro i retinoidi l’azido retinoido.
Questo meccanismo viene realizzato attraverso l’impulsione di un gene. C’è un gene che è specifico dell’acido retinoico.
Questo cosa vuol dire? Che bisogna cambiare completamente concezione per quanto riguarda le vitamine. Le vitamine hanno un effetto molto potente ebigenetico. Mio padre l’ha scoperto anni, decenni fa.
Noi, come Fondazione Dibella, abbiamo fatto un webinar esclusivamente sull’effetto ebigenetico delle vitamine. Questo gene è stato battezzato RIG, retinoico, inducibile gene. Questo gene, attivato dalla presenza dell’acido retinoico, metto in modo immediatamente queste reazioni. Però non è l’unico, sempre lo stesso acido retinoico mi attiva un elemento cardine di tutta l’immunità e anche questo elemento cardine interviene sul fronte infettivo e sul fronte antitumorale. Questo qua è l’interferone.
 Uno dei meccanismi dell’asse retinoico che io ho consigliato nel libro sia per la prevenzione di complicazioni delle malattie infettive, sia per diminuire l’incidenza di contrarre delle malattie infettive, è quello di attivare un gene. Questo gene ha la funzione diretta sull’interferone e viene attivato dall’assore ipnotico. C-gamma interferone stimolato gene, ISG. Questo attiva una reazione a catena, potentissima. Queste gene, ogni gene produce delle proteine, ma questo qua produce contemporaneamente a proteine, una reazione a catena di attivazione di altri geni, i quali ne producono oltre un centinaio di proteine, le quali intervengono sui vari settori dell’immunità antifettiva e antitumorale. Questa è in estrema sintesi la potenza dell’acido retinolico.
Penso che mi vada a attivare da una parte il cellule tendrite, che è la prima frontiera antitumorale, dall’altra parte il perno, la struttura portante dell’intera immunità l’interferone. A questo punto va valorizzata.
Io ho cercato in questo libro di dare degli elementi che possono servire alle gente. C’è la funzione del medico, di farle riservare, è questo. Se è possibile ridurre delle sofferenze, promulgare dell’esistenza, migliorare il livello dell’immunità, quello lì è l’obiettivo cardine, è l’obiettivo primario, è quello che bisogna perseguire.
Se poi ci sono delle situazioni come queste, che per vari motivi che non discuto e non voglio polemizzare, non sono stati valorizzati e andrebbero valorizzati, ma non è interesse mio personale, io non ho nessun concreto di interesse e lo posso documentare con estrema facilità, non sono azionista di niente, però dopo la vita che mio padre ha studiato questo. La prima pubblicazione di mio padre sui retinoidi è degli anni 40. Nel 49 fece fare a un suo allievo, che prima si era laureato dal M.U. in chimica nel 47 e poi nel 49 in farmacia, la tesi di laurea sull’acido a retinoidi nel 49. Ma in cominciano a parlarne adesso, in neumatologie in cominciano a trattare qualche caso, adesso.
L’Istituto Negri ha fatto, non so se un paio, due o tre mesi fa, un webinar, sei mesi dopo quello che abbiamo fatto noi sull’effetto epigenetico delle vitamine. Noi abbiamo trovato la tesi del Dottor Ferrari, il più anziano allievo di mio padre, mancato qualche mese fa, quasi centenario, attesi su una sorrente. Noi quei gialli, a quel livello, erano anticipati dei concetti cardine. Questa è la struttura importante dell’immunità.
L’unica contraindicazione è che le pienoie vanno interrotte durante la situazione stata di gravidanza accettata o presunta.
Sono di metabolismo epatico, almeno che un fegato non sia completamente distrutto, che non ci sia una grave insufficienza epatica, possono essere utilizzate tranquillamente.
La percentuale il rischio, le probabilità di contrarre delle infezioni in comincio ad abattersi.
Ma ovviamente, siccome le reazioni vitali sono molteplici e brevissime, la biologia è un campo che comporta l’interazione funzionale di una quantità di reazioni vitali. Persone è illusorio ed è ingenuo, illudersi di poter venire a capo di patologie infettive o di patologie tumorali con una monoterapia. Io devo cercare di attivare contemporaneamente la maggior parte possibile di reazioni vitali.
Le reazioni vitali deviate dalla malattia infettiva o dal cancro, io un po’ per volta le devo riportare in una situazione di fisiologia.
Allora, una breve riflessione su questo comporta ovviamente la necessità di una multiterapia con un elemento base di scelta di prodotti non tossici che possono contemporaneamente agire o in maniera sequenziale, cioè uno dopo l’altro, o in maniera in forma contemporanea su queste strutture vitali, ma in una forma centripeta.
Che cosa vuol dire centripeta? Queste sostanze, azioretenol, betagarotene, axiroftolo, vitamina E, cauruolo vitale, nel libro, uno dei capitoli più lunghi della vitamina E.
Vitamina E vuol dire l’intera catena respiratoria, l’ossido-reduzione, base della vita. È perfettamente sinergica con la vitamina C, ossido riduzione, elementi vitali. Queste sostanze fra di loro interagiscono e questa vitamina ha un effetto bigenetico, cosa vuol dire? Oltre che intervenire sui vari punti dell’immunità, vanno a interferire sulla struttura portante, sul patrimonio genetico e lo modulano in maniera tale da ripararlo, da fare da schermo, di tutta quanta una serie di danni che il nostro DNA può ricevere oggi più che in qualsiasi altro periodo del passato”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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