Il green pass perenne in Italia è già attivo: “il decreto legge è immediatamente efficace, se adottato dal Governo e firmato dal Presidente della Repubblica”, la costituzionalista Carmela Capolupo

“Il Ministro della Salute interviene con un comunicato ufficiale (per istituire un green pass perenne) ne dice guardate ne questa cosa l’abbiamo fatta perché abbiamo sbagliato, cioè un errore. Intanto il decreto legge è un atto per chi non lo sapesse che nel momento in cui siccome si fonda sulla sussistenza di straordinari presupposti necessità di urgenza, quando viene adottato dal governo ed emanato dal Presidente della Repubblica è immediatamente efficace“, spiega la costituzionalista Carmela Capolupo dell’Università Federico II di Napoli, durante l’evento di informazione sui nuovi contratti OMS (22 e 23 Marzo 2024 a Bolzano e Trento).
“Quindi intanto questa è una norma vigente.
Il ministro che cosa dice? No, guardate, è stato un errore, quindi in sede di conversione del decreto legge che deve essere convertito entro 60 giorni al Parlamento si presenterà un emendamento con il quale si va a cancellare questa cosa che sta lì per errore e quindi si formulerà un emendamento che riconduca il testo in coerenza con gli obiettivi del PNRR in materia di salute.
Fuori discussione naturalmente la dichiarazione del ministro, qua nessuno ha motivo di pensare male per carità, però io una cosa la voglio dire, che questa disposizione per essere un errore è fatta proprio bene, perché non lascia spazio a molte incertezze interpretative, si rafforza significativamente il ruolo in materia di sanità digitale che evolve in strumento di sorveglianza sanitaria globale, tanto da richiedere l’assegnazione di una quantità di risorse che a me francamente non mi sembrano trascurabili.
Ciò che fa saltare dalla sedia il povero costituzionalista che di mestiere deve andare a individuare i contro-limiti, è quello che si legge nel primo comma, in base al quale, se leggo bene, la piattaforma nazionale non si limita alla emissione verifica delle certificazioni per cui è stata istituita durante la pandemia del covid-19, no, ma si estende anche ad altre certificazioni.
Qua il costituzionalista deve saltare dalla sedia, perché deve pretendere che sia una legge a dire quali sono le altre certificazioni. No, qua come si definiscono le altre certificazioni? Conferiamo una delega in bianco a chi? A un ministro!.
Chiaramente questa cosa non sta proprio in piedi, a me non è che mi tranquillizzi il fatto che poi, come dire, la decisione del Ministro sia preceduta dal parere del Garante e la protezione dei dati personali”.

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