La banca tedesca Berliner Sparkasse ha bloccato il conto dell’associazione Jewish Voice. “Il 25 marzo 2024 il nostro conto presso la Berliner Sparkasse è stato bloccato con effetto immediato. In una lettera, la Cassa di Risparmio ci informa che ha intrapreso questo passo a titolo precauzionale e che dovremo aggiornare numerosi documenti del club entro il 5 aprile per aggiornare i dati dei nostri soci”, scrive l’associazione in un comunicato stampa.
Nella lettera, visionata da Middle East Eye, la banca specifica che queste misure fanno parte di “disposizioni normative” che obbligano la Berliner Sparkasse a “controllare a intervalli regolari i dati memorizzati sui nostri clienti”.
ui questo conto confluivano i biglietti per un “Congresso della Palestina”, che si terrà a Berlino dal 12 al 14 aprile volto a sensibilizzare sulle continue violazioni militari israeliane a Gaza e sul ruolo della Germania nel conflitto. Il tempismo è sospetto. Le finanze del congresso, generate dalla vendita dei biglietti e dalle donazioni, sono state la ragione dell’apertura del conto, che ha poi portato al suo blocco.
Cosa insolita: la banca richiede “i documenti richiesti includono un elenco dei nostri membri con nomi e indirizzi completi. Perché queste informazioni dovrebbero essere importanti per la Berliner Sparkasse?”, si chiede l’associazione Jewish Voice.
“Questa pressione e persecuzione politica non potrà che aumentare man mano che Israele e le sue politiche di apartheid nello Stato di Israele e in Cisgiordania, e ora le sue politiche di genocidio nella Striscia di Gaza, perderanno l’approvazione nel mondo. La Repubblica Federale è uno degli ultimi alleati fedeli di Israele, e la politica tedesca collabora con l’apartheid e il genocidio di Israele, anche se oltre l’80% della popolazione tedesca non sostiene le politiche del governo federale”.
Qui trovate il comunicato stampa di Jewish Voice
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