Attacco al patriarcato per distruggere l’uomo, la virilità, il padre, ma i papà sono fondamentali danno l’esempio ai figli. La mascolinità non è tossica

In queste settimane se vogliamo il grande tema sotto questo punto di vista che viene proposto all’opinione pubblica è quello del patriarcato, del grande problema della nostra società patriarcale e del peccato originale che l’uomo, diciamo alcuni profili di uomo, avrebbe come appunto peccato originale perché sarebbe portatore sano di questo germe della mascolinità tossica 

“Penso che il nemico che deve essere abbattuto, in nome di quello che ci presentano oggi a causa del patriarcato, perché rappresenta il male assoluto”, spiega Jacopo Coghe portavoce di “ProVita e Famiglia”.
“L’uomo è diventato il nemico da sconfiggere e da combattere. Lo vediamo nei casi di cronaca recente,
  • nel caso dell’omicidio della povera ragazza, la povera Giulia Cecchettin, in cui l’assassino, diciamo le motivazioni che hanno mosso l’assassino, sarebbero rintracciabili all’interno del patriarcato.
Lo vediamo anche nei casi ancora più recenti di cronaca, in cui ci raccontano, ad esempio, l’altro giorno leggevo su Repubblica un giornalista che diceva che
  • Fedez e la Ferragni sono in crisi, ma quello che soffre di più e quello che ha portato alla crisi sarebbe stato Fedez perché non riesce a gestire il fatto che la moglie sarebbe molto più famosa di lei e quindi lui soffre in quanto uomo dovrebbe essere lui più famoso di lei,
quindi il nemico è stato identificato, è stata creata una narrazione per la quale se tu sei uomo oggi già dovresti sentirti in colpa, se sei bianco ancora di più, se sei etero ancora di più e se sei cattolico, figurati, dovresti proprio stracciarti le vesti e andare in giro con la cenna in fronte dicendo, facendo penitenza.
Ma perché tutto questo? Tutto questo, come diceva già Luca prima, ha delle origini che vanno ben oltre quello che stiamo vivendo oggi.
L’obiettivo nasce dai primi movimenti del femminismo, l’obiettivo nasce dal voler distruggere, anzi forse l’obiettivo iniziale secondo me non era quello di distruggere, ma era combattere un certo tipo di società e un certo tipo, forse anche giusto, di maschilismo.
Il problema è che poi si è travalicato, si è andato oltre. Nel voler combattere tutto questo, si è arrivato a voler distruggere la figura del padre. E distruggendo la figura del padre, si è distrutto in quei figli, che poi hanno avuto questi figli, in cui il padre è stato completamente distrutto, annichilito, abbiamo avuto dei figli che oramai non sono più in grado di rapportarsi con il mondo.
E sono proprio questi figli che oggi magari compiono questi atti, perché non sono più in grado di subire un rifiuto, di gestire un rifiuto. Non sono più in grado di gestire la sofferenza.
Non hanno più le figure di uomini virili, ma con il vero senso di virilità.
Virilità non vuol dire anche saper soffrire, gestire la sofferenza, gestire i propri limiti, gestire la propria rabbia, gestire anche la propria forza e la propria mascolinità ed essere un esempio di guida anche all’interno di società, un esempio di leader, ma il leader non è quello che comanda a bacchetta quelli che ha sotto di sé, ma il leader è quello che per primo si mette davanti alla fila e dà l’esempio a tutti quanti, dà l’esempio prendendo il peso di tutti quelli che ha dietro di loro.
E in questo, diciamo, anche i giornali, mi dispiace dirlo ai tuoi colleghi, ma ce ne sono molti che sono completamente ideologizzati e politicizzati, non fanno altro che soffiare sul fuoco, soffiare sul fuoco per alimentare questa narrazione, per distruggere l’uomo”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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