Il presidente di Avvocati Liberi, l’avv. Angelo Di Lorenzo lancia una accusa pesante nei confronti dell’obbligo ancora imposto in alcuni ospedali, case di riposo, pronto soccorso, studi medici di mascherina e in alcuni casi c’è anche anche l’obbligo di tampone.
“Il problema si pone nei casi di urgenza, perché quando hai bisogno di cure urgenti a un pronto soccorso diventa pure difficile fare la discussione.
È un atteggiamento grave che se lo riportiamo un po’ a quello che è successo in precedenza con i vaccini, con le misure emergenziali, quindi vaccinali perché così lavori, così puoi viaggiare, puoi usare i mezzi di trasporto. Insomma, accettiamo il coprifuoco, accettiamo tutto con questo ricatto. Si accetta di tutto e noi è lì che dobbiamo intervenire.
In quel momento al pronto soccorso sei quasi costretto a subire la richiesta perché è più importante la salute per cui uno va al pronto soccorso, ma se si ha la forza e la capacità di fare assumere ai sanitari la responsabilità di non fornire il soccorso perché si rifiutano di farlo in funzione del fatto che non c’è questo paziente bisognoso che non vuole fare il tampone, si devono assumere la responsabilità e nessuno lo fa. Nessuno si assume la responsabilità perché se succede qualcosa poi poi vanno processati e vanno condannati.
Il problema è che ci rimette poi, quindi non è un discorso facile da fare e da pretendere, sarebbe più da fare in un ambito un po’ più sereno, come dire, dove non c’è un’urgenza, una necessità.
Vai in un laboratorio di analisi e ti chiedono indossa la mascherina, insomma è fuori dal mondo.
Teoricamente l’obbligo però per legge non c’è, quindi se io dovessi andare a trovare un parente in RSA, mi dicono, guardi, devi mettere la mascherina e fare il tampone, gli dico no, non lo fanno, cioè se si insiste nella richiederle questo, noi abbiamo predisposto una strategia di diffida e poi di denuncia”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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