Obbligo di tampone prima di un’operazione è violenza privata? “Sì …ma dovranno arrivare la prime condanne” perché cambino le cose per l’avv. Angelo Di Lorenzo

La presa di posizione e la denuncia è chiara. “Stiamo registrando tantissimi casi. A prescindere dal tampone, dalla mascherina in un pronto soccorso devi fare di tutto, i salti mortali per salvare le persone non è che puoi dire no aspetta un attimo perché ti facciamo il tampone per vedere se hai il covid così perché lo dice l’ordinanza del ministro Scillaci”, spiega l’avv. Angelo Di Lorenzo, presidente di Avvocati Liberi.

“C’è una fattispecie a livello proprio basico che è la violenza privata, perché sta per chiunque che ti vuole costringere a fare qualcosa con una nuova violenza o la minaccia è data dalla impedire un servizio pubblico essenziale quale le cure e i trattamenti e allora nel momento in cui non mi fai entrare o non mi fornisci il servizio tollerare questo tipo di obblighi e prestazioni si commette una violenza privata.

Rifiutare una operazione programmata quando non c’è neanche l’urgenza dell’operazione, ne dico una per un caso che assisto io, una operazione dei semi paranasali, insomma, e rifiutarla perché il paziente non ha voluto sottoporsi al tampone. Dice ma perché mi fate il tampone? Io non lo voglio fare, non ho sintomi, non sto bene, mi dovete fare un’altra cosa, non è funzionale all’operazione a cui devo sottopormi, non non gliel’hanno fatta.

Questo è reato, sono stati denunciati, ora il problema, parlandone a livello diffuso, dovranno arrivare le prime condanne. Quando arrivano le prime condanne, che credono di poter imporre alle persone delle prestazioni personali o dei trattamenti sanitari a loro discrezione perché questo è l’ordinanza del ministro della salute lì e delega un potere discrezionale. Quando arriveranno le condanne, speriamo presto, probabilmente questi signori ci interesseranno due volte a incorrere e sottoporre le persone con una violenza privata a questo tipo di trattamenti

Facciamo il caso di un ospedale rifiuti le cure a chiunque non indossa la mascherina o che non si vuole sottoporre a tampone. Non una persona, ma tutti, a quel punto si configura anche un altro delitto che è l’interruzione del pubblico servizio.”

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