Quali sono i motivi legali per cui non va archiviata la denuncia contro Speranza e Magrini spiegati dall’avvocato Roberto Martina

L’avvocato Roberto Martina alla manifestazione di Roma contro l’archiviazione delle denuncia contro Speranza e Magrini ha spiegato i motivi legali per cui questa richiesta va respinta.

“Il Tribunale per i Ministri  ha ricevuto una richiesta di archiviazione dal Procuratore Capo di Roma (per la denuncia contro Speranza e Magrini), che ha dei contenuti estremamente superficiali, dei contenuti a tratti infantili, che partono da un presupposto falso, e cioè il presupposto che questi vaccini anti-Covid siano efficaci e sicuri, cosa che nella pratica dei fatti non sono mai stati, cosa che già nelle normative di autorizzazione per l’immissione in commercio era smentita, perché era chiaramente scritto che non si riconosceva la sicurezza di questi prodotti a lungo termine ed era chiaramente scritto che non si riconosceva l’esatto contrario, cioè affermazioni corrispondenti al falso, sono stati messi in commercio non approvati, ma autorizzati sulla base di sperimentazioni iniziate e non concluse.

E’ criminale e viola la Costituzione, che all’articolo 32 del secondo comma, come avrete tutti imparato a conoscere e a sapere, impedisce la somministrazione di farmaci che violano il rispetto della dignità della persona e ci ricorda sì che facciamo parte di una società e che abbiamo dei vincoli solidaristici gli uni con gli altri, cosa qui inapplicabile dal momento che manca l’efficacia della vaccinazione. Ma in primo luogo l’articolo 2 ci ricorda che è la persona al centro delle attenzioni del legislatore, dovrebbe essere la persona. Ecco, allora è stato fatto l’estatto contrario.

Su questi presupposti falsi è stata depositata una richiesta di archiviazione e con la quale si dice che c’era un’emergenza, praticamente sovrapponibile alle narrazioni che abbiamo sentito raccontarci da Conte, Draghi, Curioni eccetera… e in base alla quale a tutto oggi andiamo somministrando farmaci, guasti e imperfetti.

Questi sono due capi per la denuncia.

Alla cittadinanza, a donne incinta, a mamme che allattano, a bambini.

Allora bisogna che la procura e il Tribunale dei Ministri in particolare ci spieghi e si renda conto di come nel 2006 un vaccino trivalente era stato ritirato dal commercio di corsa dall’AIFA per 5 casi di segnalazioni di reazioni allergiche gravi. 5 casi!

Ora, tralasciando il fatto che il sistema di sorveglianza e farmacovigilanza passiva consegna dei risultati gravemente sottostimati e ne abbiamo riprova, ne abbiamo riprova certa, dallo studio di un farmaco vigilanza attiva fatto sul quadrivalente nella regione pubblica che ha dimostrato che i risultati sono elevate alla potenza N, i risultati di segnalazioni gravi e gravissime.

Ma tralasciando anche questo, non si può trascurare il fatto che questi vaccini, secondo il report AIFA hanno già prodotto, l’ultimo è ancora del 2022, poi non sono stati più fatti, ha provocato quantomeno 22 decessi correlati, circa 800 segnalazioni di reazioni avverse da morte e 800.000 segnalazioni di reazioni avverse grave e gravissime.

Paragonate alle 5 segnalazioni di reazione allergica grave del 2006 con il vaccino Muropar. Stiamo parlando di una situazione tragica e allora non è, come riportato nella richiesta di archiviazione, una situazione avallata dalla Corte Costituzionale e come tale dovremmo sentirci in qualche modo tranquillizzati o il Tribunale dei Ministri dovrebbe sentirsi esentato dall’accertamento di ciò che è veramente accaduto.

Perché è vero che la Costituzione ha citato le scelte tragiche del diritto, l’irriducibile gnoto che ogni farmaco produce. Ma è qui però il contrario. L’unica situazione tragica è che vengono somministrati vaccini non ancora definitivamente sperimentati alla cittadinanza.

E le conseguenze sono state la deprivazione dal lavoro, l’impossibilità per i bambini di andare a frequentare uno sport già a 12 anni, la sospensione della risoluzione, discriminazioni di ogni genere e tipo, studenti che non possono prendere l’autobus per andare a scuola, studenti che non possono frequentare l’università perché non hanno preso il  siero.

E queste sono le conseguenze direttamente collegate al Decreto 44-2021 e al Decreto 52-2021.

Ma ci sono le conseguenze sostanziali che sono sulla salute dei cittadini e sono purtroppo ancora più gravi, ancora più importanti. Questo forma l’oggetto della denuncia, perché c’è il reato di omicidio. che sono stati indicati, motivati e documentalmente provati, farebbero pervinire ad una condanna a quantomeno di 50 anni di reclusione per ciascuno.

E allora non siamo qui, ci vengo a sottolinearlo, a chiedere l’agonia, a chiedere necessariamente una condanna. Siamo qui a chiedere che venga applicato il codice di penale e il codice di procedura penale, che si seguano le regole del gioco, che ci sia una giustizia non elitaria, una giustizia che sia della Repubblica, dove non è che per Repubblica significa che lo Stato è dei cittadini, è degli italiani e tutti i funzionari, come i giudici, come i politici, come qualsiasi altro funzionario che esercita una funzione pubblica, lo fanno in nome e per conto dei cittadini, non di stravaganti, nel senso di aliene, funzioni finanziarie che non ci appartengono, neanche in funzione politica, neanche in funzione politica, anzi la magistratura deve entrare in dialettica politica, se necessario anche in scontro dialettico con la politica. Questa è esattamente la sua funzione, non gli si chiede altro, anche perché con questa azione che pende davanti al Tribunale dei Ministri io personalmente auspico anche che si faccia la chiarezza secondo le regole comuni, secondo le regole del gioco, ma anche per evitare che si arrivi a una resa dei conti, perché la corda ormai è stata tirata troppo a lungo e allora poi non ci si può nascondere dietro un dito sostenendo che c’era un allarme pandemico.

Questi vaccini non sono testati, sono per studi scientifici depositati che che ne dica ISS, che che ne dica il ministero della salute, che che ne dica AIFA, non sono testati, sono inefficaci e sono pericolosi.

Allora su questi punti io ricamo anche ciò che disse già nel 1800 un noto filosofo del diritto, intere biblioteche giuridiche. Ma questo è inaccettabile oggi. Non possono venire a raccontarci che l’insalata è cioccolato, incartare l’insalata e dartela come ovetto Kinder e chiederti com’è l’ovetto Kinder. Questi non sono farmaci che non andavano messi in commercio direttamente. Questa opinione è la mia personale, l’ho sempre detta e la ripeto. Ma quant’anche questo ormai è accaduto, bisogna prendere atto di quelle che sono le evidenze che la stessa AIFA, che la stessa AIFA ha depositato all’interno dei suoi report.

E’ utile in richiamo alle istituzioni europee, perché ci sono funzioni prerogative dei nostri enti regolatori di vigilanza ben precise, cristallizzato in un’unità, quindi nessuno si nasconda sotto questo aspetto per celare le proprie responsabilità o per dare scudi protettivi anche a questi figli di un presunto stato di emergenza.

Leggere certe scelte, come quelli che leggiamo all’interno delle sentenze, ci offende. È un’offesa all’intelligenza. E quindi non lo abbiamo fatto proprio per questo.

Tuttavia questa denuncia in particolare, che prende davanti la prima dei ministri, è oggetto di una serie di attenzioni presente e contiene una serie di criticità, di complessità, ed è attenzionata dalla magistratura naturalmente, ma anche dal potere politico e da poteri alieni come poteri finanziari di fare ciò che fanno, con il coraggio che usano tutti i giorni, in ogni momento, addirittura nel giorno di Natale, alla vigilia nel giorno di Natale, e non sto facendo una metafora, è un dato di fatto ciò che è accaduto.

Vorrei leggervi la preghiera del giudice, è uno straccio, questo era un notolinguista, scrittore e padrone italiano del 1800, che nella severità non sulpidi noi i limiti della Costituzione.

“Fate, o Dio, che la loro vita si servi nel mio principio e non somigli a parete imbiancata e fradicia dentro”.

Allora l’auspicio è che la magistratura, tutta, anche quella che oggi ci interessa più da vicino, ritrovi fiducia in se stessa, segua le prerogative costituzionali che le competono, lavori serenamente senza temere nessun tipo di dialettica o anche scontro con il potere politico, perché la magistratura è indipendente”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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