Il colosso francese Carrefour, una delle più grandi catene alimentari al mondo, ritirerà dai propri supermercati i prodotti targati PepsiCo. Oltre alla famosa soda, il gruppo PepsiCo possiede anche molti marchi ben noti ai consumatori come le bevande Lipton e 7Up, le patatine Lay’s e Doritos, Bénénuts e persino i prodotti Quaker.
La decisione da parte dei vertici della multinazionale è stata presa in seguito all’aumento dei prezzi di tali prodotto, ritenuto inaccettabile.
In un primo momento, sembrava che la nuova disposizione dovesse riguardare solo i punti vendita in Francia: successivamente, invece, quest’ultima è stata estesa anche ai supermarket della società in Italia, Belgio e Spagna.
Nelle prossime settimane, la stessa misura potrebbe interessare anche i negozi degli altri paesi europei e sudamericani. Negli ultimi mesi, l’azienda americana aveva continuato ad alzare i prezzi dei propri generi alimentari all’ingrosso, i cui costi erano aumentati dell’11%. Una politica che, stando a quanto affermato dalla stessa compagnia, sembrerebbe destinata a continuare anche nel 2024, seppur con dimensioni diverse.
Proprio per questo motivo, dunque, i vertici di Carrefour hanno deciso di mettere fine, almeno per il momento, alla loro partnership con il colosso statunitense, dichiarando: “Non venderemo più questo marchio a causa di aumenti di prezzo inaccettabili”.
Ad oggi, nei supermercati del colosso francese vi sono ancora le ultime scorte di prodotti Pepsi: questi ultimi, però, sono accompagnati da un cartello che annuncia ai clienti la decisione presa dall’azienda.
Dal canto suo, l’azienda americana ha già dichiarato di essere al lavoro per trovare una soluzione che possa riconciliare nuovamente le due parti. D’altronde, l’Europa rappresenta un mercato troppo importante per PepsiCo, che nel vecchio continente registra ogni anno il 12% delle vendite dei propri prodotti. Perdere la partnership con Carrefour, dunque, potrebbe rappresentare un serio problema per il colosso americano.
Carrefour aveva già messo in discussione le pratiche di alcuni giganti dei beni di consumo lanciando l’anno scorso una campagna contro la “shrinkflation”, una pratica che consiste nel vendere un prodotto in quantità ridotte allo stesso prezzo o addirittura più caro. Il gruppo aveva inserito avvisi nei propri negozi sui prodotti interessati da questa pratica.
Naturalmente, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. le nuove disposizioni della compagnia francese interesseranno da vicino anche l’Italia: il Paese, infatti, ospita ben 1500 punti vendita Carrefour. Nel mondo, invece, il colosso transalpino, possiede oltre dodicimila negozi: con ogni probabilità, dunque, il ritiro dei generi alimentari Pepsi dagli scaffali avverrà anche fuori dall’Europa. Non è certo la prima volta che una grande catena alimentare si rifiuta di vendere determinati prodotti a causa dei loro costi eccessivi: solo pochi mesi fa, infatti, in Germania, i noti supermercati Edeka e Rewe, tra i più importanti della nazione, decisero di interrompere i loro rapporti con Mars, Kellogg’s, Coca Cola e con la stessa PepsiCo.
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