Educazione parentale: a cosa prestare attenzione per non incorrere in problemi, spiegato dall’avv. Fusillo

“Il diritto all’educazione parentale è previsto dalla Costituzione e nel caso in cui ci sia il dubbio, il sospetto che i genitori non siano capaci, in realtà la nuova norma prevede una procedura, cioè ci deve essere una munizione, una diffida ai genitori a far impartire l’educazione o a scuola, oppure a dimostrare che l’educazione parentale viene effettuata in modo sufficiente, soltanto in caso di inottemperanza è possibile avviare la procedura sanzionatoria dell’articolo 570.3”, spiega l’avvocato Alessandro Fusillo in una recente intervista.

“Gli obblighi dei genitori sono semplicemente quelli di presentare una dichiarazione annuale alla scuola alla quale ipoteticamente sarebbero iscritti i figli, facendo la dichiarazione che si vuole optare per l’educazione parentale. I termini di scadenza per queste dichiarazioni sono stati sempre più retrodatati, quindi molti genitori si sono trovati poi in difficoltà perché hanno scoperto, poi che era già scaduto il termine, credo sia a gennaio o febbraio di ogni anno scolastico, bisogna tenerlo sott’occhio. Poi l’esame di idoneità, come diceva sempre giustamente il signore, è facoltativo.

Il sito del Ministero dell’Istituzione è particolarmente sibillino sul punto perché dice che recentemente è stato stabilito che bisogna fare un esame di idoneità, in realtà non c’è nulla di tutto questo, l’esame è facoltativo anche se è consigliabile farlo perché è la miglior difesa possibile quella è quella di fare l’esame di idoneità annuale, presentare tempestivamente la dichiarazione di volersi avvalere dell’educazione parentale, perché questo ci mette tranquilli da un punto di vista burocratico”.

Se poi veniste attaccati dal punto di vista giuridico, denunciati l’avvocato Fusillo, una volta vinta la causa consiglia di passare al contrattacco: “valutare se denunciare per falsa testimonianza”, a seconda di come è andata la vicenda per “far passare la voglia di andare a fare lo sceriffo in tribunale per andare a mettere in difficoltà dei genitori che non è nemmeno tanto una questione di miglioramento della qualità dell’educazione con il programma delle scuole con queste novità assurde sull’educazione gender, sull’educazione sessuale dei minori, nell’interesse della famosa agenda 20-30 che vuole le persone ormai avviate su questo sogno dispotico di un mondo in cui non esiste più la famiglia, in cui non esiste più nessun valore tradizionale… poi c’è tutta la propaganda del finto cambiamento climatico.

“Ci sono due cose da tenere in considerazione. La prima è che gli imputati che vengono assolti in un processo penale recentemente possono avvalersi di una novità, una delle poche cose buone che sono state fatte, cioè la possibilità di avere il pagamento delle spese legali che sono state sostenute, quindi se avete avuto un avvocato che vi ha difeso potete chiedere al Ministero della Giustizia che siano pagate queste spese.

Io poi una volta chiusa questa procedura cercherei di essere cattivo, cioè farei una denuncia alla Corte dei Conti e direi alla Corte dei Conti che noi siamo stati messi sotto processo per un’accusa ridicola, la Repubblica italiana ci ha dovuto anche pagare le spese legali e quindi le spese legali sarebbe giusto che le pagassero per esempio il Pubblico Ministero o comunque quelli che sono responsabili dell’apertura di questo procedimento.  C’è da calcolare il costo di questa operazione, perché giudici, cancellieri, pubblici ministeri, c’è tutta una struttura che dovrebbe servire a qualcos’altro e che invece è stata sviata per fare questo processo assolutamente ridicolo.

In genere quando si va a toccare il portafoglio è sempre molto doloroso e quindi questo è un consiglio che vi posso dare. In teoria sì, noi abbiamo un sistema assurdo in cui anche una denuncia anonima può comportare l’apertura di un procedimento, il problema qual è? È che i pubblici ministeri dovrebbero essere in teoria responsabili nei confronti dei cittadini di quello che fanno, invece noi abbiamo un sistema apparentemente bellissimo in cui l’azione penale è obbligatoria e il Pubblico Ministero deve perseguire qualsiasi reato, in pratica non è così perché è impossibile perseguire qualsiasi reato e quindi di fatto la politica giudiziaria, la scelta di quali reati perseguire e quali no la fanno i singoli pubblici ministeri o comunque gli uffici delle procure, al di fuori da qualsiasi controllo di chi dovrebbe controllare queste cose, cioè dei cittadini.

Bisognerebbe chiedere ai cittadini se siete interessati che si faccia un processo a Maria Sole per l’educazione parentale, probabilmente ai cittadini non gliela importa niente e magari invece sarebbero preoccupati di essere difesi dai reati contro la proprietà, contro l’incolumità individuale che invece in genere interessano ben poco. Buona parte dell’attività delle procure viene sprecata in questi che si chiamano reati senza vittime, non c’è nessuna vittima di questo ipotetico reato, è semplicemente un modo per tartassare i cittadini e impedirgli quel libertà che rimane”.

Qui trovate l’intervista completa: https://www.youtube.com/live/ip8ph0T8SLA?si=0px7GPERfPsELQMI

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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