Titoli: “in caso di fallimento del custode, dato che non han grandi capitali, i creditori si possono rivalere su tutti i titoli che questi hanno in custodia”, la denuncia nel libro di David Rogers Webb

E’ stata introdotta una norma a livello internazionale che dice che in caso di fallimento del custode (dei titoli), siccome questi custodi non hanno grandi capitali, i creditori si possono rivalere su tutti i titoli che questi hanno in custodia. La denuncia arriva a un libro di ”

David Rogers Webb è appunto un gestore di fondi che si è accorto della parte finanziaria di questo golpe, cioè quindi delle trattative che sono durate per vari anni tra la Commissione europea e la Federal Reserve per introdurre una norma che sostanzialmente dice che quando si affidano i titoli a questi custodi di titoli, e normalmente lo si deve fare perché sono titoli digitali dematerializzati, che uno non è che se li può portare a casa come quando una volta erano di carta”, lo spiega bene Marco Saba in una recente intervista. “Ora essendo digitalizzati stanno in queste grosse società dove ci sono tutti questi conti titoli e poi ci sono anche gestori più piccoli che poi a loro volta hanno il loro conto presso questi grandi gestori di titoli. E’ stato introdotto il concetto che in caso di fallimento del custode, siccome questi custodi non hanno grandi capitali, i creditori si possono rivalere su tutti i titoli che questi hanno in custodia”.

“I titoli di cui parliamo sono titoli potati, cioè titoli che hanno un numero ISIN, tanto per essere chiare dal punto di vista tecnico, e quindi che cosa succede? Che non c’è più la certezza che il proprietario di questi titoli che è affidato al custode, la certezza di poter tenere separati il suo conto titoli dal conto, dalla condizione patrimoniale del custode, cioè non c’è la segregazione dei conti. Cosa che invece era ritenuta importante, quasi sacra insomma.

Noi abbiamo già avuto una specie di cosa simile nel 1942 per quanto riguarda i conti bancari, perché durante il fascismo le banche erano statali e allora venne introdotto questo articolo del Codice Civile che dice che i soldi affidati alla banca diventano di proprietà della banca con l’obbligo per la banca di restituirli su richiesta. Questo era già stato fatto nell’ottica appunto della statalizzazione del sistema bancario.

Oggi invece viene fatta a favore di società private, perché queste società di custodia titoli sono società private, che possono benissimo fallire, non tanto per questioni veramente contabili, ma semplicemente perché decidono di farlo.

Questa possibilità di decidere di far fallire o no l’abbiamo già vista all’epoca della Lehman Brothers, perché quando fallì Lehman Brothers fallì anche un’altra società, solo che la Lehman Brothers si decise di lasciarla fallire e l’altra società, Bear Steem, venne invece salvata dalla Federal Reserve. Quindi praticamente queste decisioni sono arbitrarie e sono prese al di là della condizione reale economica del soggetto, ma sono più prese o per politica o per simpatia in qualche modo.

Quindi non ci sono vere giustificazioni dal punto di vista contabile, semplicemente la Dopo aver preparato un terreno conveniente, che è quello della possibilità di sequestrare i conti dei clienti, dopo aver preparato questa cosa diventa molto interessante per fallire questi custodi, per poter acquisire tutti questi valori immobiliari.

Come se ne è accorto l’autore del libro? Perché lui come gestore dei fondi aveva dei titoli di stato svedesi e siccome lui voleva proteggere la sua clientela e aveva visto negli Stati Uniti che già stava succedendo questa cosa, ha deciso di non lasciare i titoli di Stato svedesi in una banca svedese. Solo che, sorpresa e sorprese, nel 2014 anche la Svezia ha aderito a questa manovra preparatoria della grande stangata. Per cui, praticamente, la sua manovra per difendere i suoi clienti di questo gestore di fondi non ha funzionato, perché comunque sia la Svezia che la Finlandia, alla fine hanno aderito.

E sia nel libro che nel film racconta appunto tutta la trafila di come si è arrivati a stravolgere il concetto della proprietà privata dei beni immobiliari, cioè quindi azioni, obbligazioni, titoli di Stato. Il fatto che le cioè la Rothschild e Co e la società di Elon Musk che è la Tesla, siano state tolte dalla borsa, si interpreta facilmente immaginando appunto lo scenario del fallimento di un custode titoli, dove ovviamente ci sono anche azioni della Tesla e azioni che gli permetterebbero di controllare le due società, cioè potrebbero avere un pacchetto di maggioranza attraverso l’operazione del dito falliveto, sequestro eccetera e quindi togliere ai proprietari, cioè Rothschild e Musk, il controllo delle loro società. Quindi per evitare questo rischio cosa hanno fatto? Hanno fatto quello che dovrebbe fare chiunque, sono usciti dalla borsa, cioè hanno ricomprato tutte le azioni delle loro società che erano quotate, le hanno ricomprate, hanno privatizzato, hanno fatto quella in scama un’offerta pubblica d’acquisto, un’OPA, si sono ricomprati le azioni della società e l’hanno fatta ritornare una società privata non quotata in borsa. In questo modo il controllo non glielo può più togliere nessuno.

Ee fallisce il custode oppure se falliscono anche una serie di custodi perché siccome sono tutti collegati, anche Euroclea e Cleastream in realtà hanno conti comuni, conti in collegamento, quindi è possibile che il fallimento di un custode scateni un meccanismo a catena per cui poi ci siano anche fallimenti bancari eccetera eccetera.

E’ un concetto assurdo, perché sarebbe come se fallendo il Catasto, per fare un esempio, andassero a casa i creditori del Catasto a prendere gli immobili, le case, i negozi delle persone che hanno iscritto questi mobili a catastro.

Una cosa così non si può neanche immaginare. Oppure ancora più semplicemente, come se uno lasciasse le valigie in deposito alla stazione o all’aeroporto e poi qua d’ottobre gli dicono, ah ci dispiace, è fallito il custode e tutte le valigie sono state prese dai creditori nella liquidazione del custode. Sono cose che uno non ci pensa, non crede neanche che possano esistere, invece esistono e invece quindi c’è questo rischio.

Il fatto che non si sappia non è perché noi siamo complottisti, il fatto che non si sa è perché al pubblico, alla gente hanno preferito parlare del MES, del PNRR e di altre sciocchezze in confronto a questa, cioè cose molto meno gravi ma sulle quali si sono scontrati e hanno fatto grande pubblicità, mentre questo cambiamento epocale della regolamentazione della custodia titoli non è stato detto per evitare che la gente si preoccupi.

Queste cose non vengono dette perché il potere non vuole che la gente si preoccupi troppo e prenda troppe precauzioni, vuole fare in modo che la gente si ritrovi con delle cose già fatte che ormai non ci possono fare più niente, come è successo con la pandemia, la stessa cosa”.

Qui trovate il libro di David Rogers Webb: https://www.amazon.it/Grande-Stangata-David-Rogers-Webb/dp/B0CQY7XD68/ref=sr_1_1?crid=3F6F7312MXDZ3&keywords=David+Rogers+Webb&qid=1704357791&sprefix=david+rogers+webb%2Caps%2C108&sr=8-1

Qui trovate l’intervista a Marco Saba: https://www.imolaoggi.it/2023/12/30/piazza-liberta-sabato-30-dicembre-2023/

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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