“La promozione dell’omosessualità nella scuole non ha nulla a che fare con i diritti di queste persone”, Fernando Lopez-Mirones

“Nell’educazione la promozione delle sessualità alternative c’è una vera promozione dell’omosessualità, del lesbismo, ecc. e non ha nulla a che fare con i diritti che queste persone che li hanno hanno molto più degli eterosessuali, è perché hanno leggi specifiche con più diritti, preventive, diciamo, ma la verità è che non hanno nulla a che fare con ciò che è fatto è promuovere relazioni non procreative e lo stanno facendo”, denuncia il biologo Fernando Lopez-Mirones al convegno L’introduzione degli uomini all’inverno in Spagna, chiavi di sopravvivenza e resistenza, organizzato dall’Associazione Culturale Ludendo.

“In questo momento in ogni classe ci sono diversi ragazzi e ragazze che dicono di essere lesbiche o omosessuali in tenera età, cosa che prima non accadeva, quindi qualcosa si è successo con l’accoppiamento, questo non c’era.

La stessa cosa accade con tutta la questione dei discorsi transgender.

Non si tratta di preoccuparsi del bambino trans, quest’aula praticamente non esisteva, era una vera eccezionalità, che poi ogni volta, praticamente, costa moltissimo. Adesso però abbiamo dei bambini nelle aule, quasi uno in ogni classe, perché viene detto loro che possono avere il corpo di un maschio, di una femmina, ecc., ecc., a due età assolutamente sensibili a questo. Ed è dai 3 ai 6 anni, quando il bambino non ha ancora formato la sua personalità, né ha formato la sua sessualità.

E poi gli fanno credere con il pensiero magico, oltre al fatto che dici di essere superuomo e credi di essere superuomo o di essere pirata, che può essere una cosa o una persona dell’altro sesso.

Sta accadendo, soprattutto tra le ragazze, un’esplosione terribile che sembra un’epidemia di transessualità nelle ragazze adolescenti è proprio in quell’adolescenza che le donne hanno, diciamo, un’adolescenza più complicata, con il periodo in cui cresce il seno, ecc., ecc., insieme con il fatto che ci dicono che le donne sono un sesso oppresso. Quindi gli inconvenienti sono tanti e, soprattutto, per il sesso oppresso, cosa c’è di meglio che poter scegliere un’altra strada pur essendo il sesso oppresso, giusto

Questi sono due punti in cui stanno causando un vero caos nelle nostre vite. Perché naturalmente anche questa è una riduzione del corpo, perché porta circa 25 anni all’età che verrebbero divisi da quelle persone che hanno molti problemi sia con i bloccanti della gioventù, sia con gli ormoni, e con le operazioni, e anche con qualcos’altro che sono sterili.

Questi insegnamenti, oltre a complicare la vita ai nostri figli, a rovinare loro la salute, a togliergli l’innocenza, perché quello che dicono sulle aule, non so se c’è davvero il tempo per raccontarlo, è tremendo, distruggono l’innocenza dei bambini, ora scopriranno il sesso quando non dovrebbero scoprirlo.

I bambini già, più direttamente, hanno diritti sessuali. Ecco perché potranno esercitarsi a partire da una certa età. Che i genitori, così come il loro diritto all’autodeterminazione, non potranno negarlo, perché interferiamo con i loro diritti”.

“La sinistra che è cambiata ed è diventata una sinistra marxista o rivoluzionaria in una sinistra sessualista che cerca solo di farci guardare tutto il giorno le nostre parti basse, che non sappiamo se siamo uomini, donne, nemici o cose. Non capisco, e non capisco ancora, perché devo essere orgoglioso della mia condizione sessuale”, ha concluso Carlos Álvarez al convegno L’introduzione degli uomini all’inverno in Spagna, chiavi di sopravvivenza e resistenza, organizzato dall’Associazione Culturale Ludendo.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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