Prezzo dell’energia: presentato disegno di legge dagli scienziati contro gli speculatori. Nessun riscontro

“Delle persone che si occupano di scienza normalmente sono entrare con i piedi nel piatto negli affari della politica per proporre un modo per riformare questo sistema energetico a cominciare dal sistema elettrico“. Ha spiegato Ugo Spezia ex segretario generale dell’Associazione Italiana Nucleare alla prima festa di visione Tv. “l’Europa è quella che paga il chilowattora più caro del mondo. Noi all’interno dell’Europa paghiamo il chilowattore più caro d’Europa.

È stato presentato, elaborato e presentato un progetto di legge, è stato mandato a tutti i parlamentari, è stato mandato a tutte le forze politiche e siamo ancora, al governo certamente sì, siamo ancora in attesa che qualcuno faccia qualcosa, delle cose che sono cose che si facevano già in passato, prima che la politica abbandonasse il governo del comparto energetico, lasciandolo al biomercato.

  • Il biomercato tutela gli interessi degli speculatori, non possono essere lasciati al mercato, perché abbiamo visto che cosa succede lasciando i prezzi al mercato. all’interno del disegno di legge, bisogna che
  • l’energia elettrica venga riconosciuta come bene essenziale avente rilevanza strategica,
  • bisogna garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la minimizzazione dei costi per l’utenza,
  • bisogna ricorrere a tutte le fonti primarie che usano gli altri Paesi senza nessuna esclusione,
  • bisogna programmare le quote di produzione elettrica da affidare alle diverse fonti in modo da non trovarci con il setere scoperto come è successo con gli aumenti del gas e noi andavamo a tutto gas e ho parlato solo del sistema elettrico.

Tutti sapete che in Italia noi cuciniamo con il gas, usiamo il gas per cucinare e per riscaldarci. In zone come questa si usa anche la legna, ma anche quella vogliono toglierla perché è inquinante. Si usa il gas. Noi andiamo a tutto gas in Italia e siamo arrivati, come si dice, alla canna del gas in questi ultimi tempi.

  • Bisogna mettere a gara le concessioni per la costruzione di nuovi impianti di produzione elettrica. Chi ha detto che se io voglio fare un impianto chiedo un’autorizzazione e faccio l’impianto che voglio io? No. Io, Stato, ti dico di che impianti ho bisogno e ti do la concessione mettendola all’asta. Se tu riesci a pagarmi più di quanto mi paga il tuo concorrente, faccio fare l’impianto a te, così ci guadagna anche lo Stato. Ma altrimenti non hai la libertà di fare gli impianti che vuoi tu, non è più possibile farlo in un mondo governato.
  • Bisogna riformare la borsa elettrica, la borsa del gas e i meccanismi di formazione dei prezzi, che sono quelli che vi ho fatto vedere prima.

Sembra una barzelletta, ma sapete come viene fissato il prezzo dell’elettricità? Ogni giorno chi ha impianti in funzione e può fornire elettricità alla rete fa un’offerta economica, l’offerta viene accettata e lui eroga quell’energia elettrica alla rete. si va a vedere qual è stato il prezzo massimo pagato in quella giornata e si pagano tutti quelli che hanno fornito elettricità durante quella giornata al prezzo massimo.

Questo è un suicidio dal punto di vista economico, eppure noi applichiamo questa regola. Bene, bisogna cambiarla,

bisogna riformare l’autorità. Abbiamo un’autorità in Italia che è nata come Autorità dell’energia elettrica, poi si è chiamata Autorità dell’energia elettrica del gas, poi si è chiamata Autorità dell’energia elettrica del gas e del sistema idrico. Adesso si chiama ARERA, domani cambierà nome un’altra volta e assumerà altre competenze aggiuntive. di questa autorità, che non risponde al governo, risponde al Parlamento. E in che modo risponde al Parlamento? Presentando una relazione tecnica una volta all’anno. Io credo che nessun parlamentare abbia mai letto le relazioni della ARERA perché nelle relazioni della ARERA c’è scritto quello che vi ho fatto vedere. E non c’è un parlamentare degno di questo nome che non si incazzerebbe di fronte a queste cose qui. O sbaglio?

  • Ecco, allora, quegli organi a cui è demandato il governo del comparto energetico devono essere profondamente riformati, devono rispondere al Parlamento, devono diventare degli organi che tutelano gli interessi dei cittadini e delle imprese, non gli interessi di chi produce energia, di chi importa gas.
  • Bisogna eliminare anche una serie di conflitti di interessi fra produzione, dispacciamento, trasporto, distribuzione e controllo dell’energia, semplificare gliautorizzativi,
  • rivedere le incentivazioni economiche concesse alle fonti rinnovabili, che non hanno senso, servono soltanto ad aumentare il prezzo dell’energia sulle nostre bollette
  • e quindi eliminare i cosiddetti oneri di sistema, che è quello su cui si basa il teorema ambientalista.

Qui trovate l’intervento del professore dal minuto 115: (https://www.youtube.com/watch?v=hEz_85gEHJ4)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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