“La transizione energetica è impossibile e anche indesiderabile” spiega il perché Franco Battaglia

“Ai signori politici non gliene frega proprio niente. Quello che gli interessa è la transizione energetica. Quella era la loro soluzione. Dovevano cercare un problema e l’hanno trovato nel clima, che abbiamo visto che è un problema che invece non c’è”,  ha detto il prof. Franco Battaglia, docente di chimica ambientale all’Università di Modena e dove insegna anche elementi di statistica e chimica fisica, alla prima festa nazionale di Visione Tv..

“In che cosa consiste questa transizione energetica? Vedremo perché è impossibile ed è anche indesiderabile. Consiste nel fatto che noi dovremmo, secondo la narrazione, interrompere l’uso dei combustibili fossili e produrre con le rinnovabili.

Però, siccome rinnovabili significa sostanzialmente fotovoltaico ed eolico, i quali producono elettricità, quindi il problema è l’elettricità. E infatti ci dicono che dobbiamo cambiare le auto in auto elettriche, no? Questo è quello che ci raccontano.

Allora parliamo di elettricità. Come si fa? Dove devo puntare per cambiare? Di là? Fai tu? Non c’è alcuna emergenza climatica, ma questo è il presunto problema.

La transizione energetica è impossibile? Vediamo perché.

Parliamo di elettrica assorbita dall’Italia. Il giorno dell’anno l’ho scelto a caso, però per scegliere un caso ho scelto il giorno più importante dell’anno, anzi il giorno più importante dell’universo, che è il 15 dicembre.

Quindi nel 15 dicembre, voi vedete, l’Italia assorbe come minimo 30 gigawatt elettrici. Il minimo di quella curva è a 30 gigawatt e raggiunge valori massimi di circa 55-60 gigawatt. Però 24 ore su 24 l’Italia assorbe 30 gigawatt elettrici, cioè l’equivalente della potenza erogata da 30 reattori nucleari. Poi ci sono momenti della giornata in cui assorbe, arriva ad assorbire fino a 55 gigawatt. Quando? Dove ci sono i picchi? Uno è alle 11 del mattino, l’Italia fosse coperta con i tetti di tutte le case italiane, fossero coperte con una bacchetta magica da pannelli fotovoltaici, quelli alle 7 della sera contano zero. Quindi, per soddisfare il fabbisogno di Pi, e naturalmente non è detto che alle 7 della sera il vento soffia come piace a noi, perché potrebbe benissimo non soffiare. Quindi, per soddisfare la domanda di picco delle sette della sera, è necessario produrre energia elettrica con le fonti convenzionali.

E quali sono le fonti convenzionali? Idroelettrico, nucleare, carbone e gas. Con l’idroelettrico si può fare quello che si può, dipende dalla struttura geomorfologica del Paese. La Norvegia con l’idroelettrico ci fa il 100% di energia elettrica, noi riusciamo a farci il 15%, forse potremmo farci il 20%, ma abbiamo ancora un 80%. Come lo facciamo? Carbone, nucleare e gas. Ma il nucleare lo abbiamo abbandonato, non ci abbiamo rinunciato perché ne abbiamo fatto un bene di importazione, il 15% viene da fonte nucleare francese, e quindi rimane il carbone e il gas. Il carbone facciamo gli schizinosi, quindi rimane il gas. Quindi noi abbiamo deciso di produrre soltanto col gas.

Questa curva è molto importante perché ci dice qual è il modo razionale con cui produrre l’energia elettrica. E questa curva vale per qualunque giorno dell’anno, per qualunque Paese, se io prendo gli Stati Uniti, la Francia, la curva è la stessa. C’è un picco massimo intorno alle sette della sera quando è buio e quando non è detto che il vento soffi. Di conseguenza non è possibile la transizione energetica, non è possibile rinunciare alla produzione di energia elettrica, da combustibili fossili o da nucleare. Punto. Quindi è impossibile.

Come si deve fare per produrre energia elettrica? Bene, vogliamo usare le rinnovabili?

L’unica rinnovabile che funziona è l’idroelettrico. Quindi si usa l’idroelettrico per il massimo possibile. Dicevo che la Norvegia riesce a fare il 100%, ma la Norvegia è un caso eccezionale. Noi potremmo fare il 20%. Che cosa fare oltre questa parte di idroelettrico? Come produrre energia elettrica? La richiesta di base, quindi 30 gigawatt, andrebbe fatta col nucleare. Questo ci dice la logica. Perché col nucleare? Perché il nucleare è una tecnologia con impianti costosi, combustibile che ha bisogno di lavorare per ragioni tecniche in continuo e combustibile che costa molto poco. Quindi il nucleare, lavorando in continuo, si ammortizza rapidamente. Nel giro di 4-5 anni l’introito di energia elettrica ha ammortizzato la spesa degli impianti. La richiesta è superiore a quella di base, tra i 30 e i 45 gigawatt, col carbone? Perché il carbone è un combustibile economico facilmente trasportabile.

Ricordiamo che il nostro Paese non può essere energeticamente autonomo. Questo è impossibile.

Noi siamo una Repubblica fondata sul lavoro. Perché siamo fondati sul lavoro? Perché non abbiamo diamanti, non abbiamo petrolio, non abbiamo carbone, non abbiamo gas, non abbiamo un tubo, di conseguenza siamo fondati sul lavoro.

Naturalmente questi beni li dobbiamo importare. E il carbone lo si può importare da varie parti del mondo ed è facilmente trasportabile.

Noi ci siamo appesi con pochi fornitori, con il gas, gas a GoGo da nord e da sud e dalla Russia, poi abbiamo fatto quest’altra bella pensata di chiudere con la Russia, non si capisce perché, un paese che non ci ha dichiarato guerra, l’abbiamo dichiarato a noi, comunque, questa è un’altra cosa.

Come produrre l’energia di picco? Quei picchi lì? E quelli vanno bene col gas, perché col gas? Perché i gas sono impianti che costano poco, il combustibile costa tanto e si possono facilmente attivare e disattivare. Ecco, questa è la logica, ma non è una logica che mi sto inventando io, è una logica che viene seguita dal mondo.

Cosa fa il mondo per produrre energia elettrica? Prima fonte, il carbone. Il carbone è la prima fonte di energia elettrica nel mondo. Dicono che dobbiamo ridurre le emissioni di CO2 perché dobbiamo governare il clima. L’Italia contribuisce con lo 0,9 per cento, quindi anche se noi azzeriamo domani con la bacchetta magica le nostre emissioni del mondo, che non hanno nessuna intenzione di ridurre. La Cina, per esempio, nel solo 2022 ha installato 50 gigawatt a carbone. Vi ricordo che noi, come Italia, assorbiamo 35 gigawatt elettrici. Quindi, in un solo anno, l’operato della Cina azzererebbe quello che renderebbe nullo qualunque sforzo volessimo fare noi italiani.  E’ lo stesso all’Unione Europea. L’Unione Europea conta per il 9% nel mondo.

E poi cosa fa il mondo? La seconda fonte è il gas, poi c’è l’idroelettrico, poi c’è il nucleare.

Quindi, come vedete, le quattro fonti convenzionali contribuiscono per l’80% del fabbisogno elettrico mondiale. Questa è la storia della transizione energetica. Abbandonare i combustibili fossili è impossibile.

Cosa fa l’Italia? L’Italia, come vedete, dà tutto gas, il nucleare è zero, o meglio, è sotto zero, meno 15%, ebbè facciamo quel 15% di idroelettrico. E questa è un po’ la situazione italiana. L’Italia fa esattamente il contrario della logica.

Com’è che il mondo si abbigiona di energia? E si abbigiona di energia così, energia primaria, petrolio, carbone, gas, nucleare. Sono quelle marrone, beige, azzurrino, quello che è, violetto.

Il 90% del fabbisogno energetico mondiale viene da quello che vi ho detto e questi vogliono ridurlo a zero. È impossibile.

Ci stanno mentendo, ma lo sanno benissimo che ci stanno mentendo.

Quello che gli interessa è farci credere che si possa raggiungere quell’obiettivo, intanto che si raggiunge, intanto il denaro viene trasferito dalle vostre tasche alle tasche di pochi. Questo è quello che sta succedendo.

Quando dicevano che l’energia da sole è gratis, già peccato che non è energia elettrica, l’energia da sole è gratis, così diceva Pecoraro Scario nel 2007, quando approntò il conto energia pagando ai produttori di energia elettrica da fotovoltaico 50 centesimi. Il risultato è che le bollette elettriche oggi sono il triplo che del 2007. Controllate, fate la prova e vedrete come mai. Quindi quello che ci vogliono…

Vedete quella striscietta gialla piccolina? Quella è la produzione da solare, energia primaria da solare. Secondo questi geni, questi fenomeni, quella striscietta gialla, entro il 2050, dovrebbe coprire tutta quella striscia. Non è possibile. Ci hanno tentato altre volte, col protocollo di Chioto, che voleva ridurre le emissioni del 6%, col pacchetto per il clima 2020-2020 dell’Unione europea, che voleva ridurre le emissioni del 20 per cento entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, cos’è successo? È successo? Quindi questo vogliono fare. Le emissioni sono quelle che negli anni vogliono ridurre a zero nel 2050.

La verità è che le emissioni annuali di CO2 del mondo rispetto ai livelli del 1990 non sono ridotte del 6 per cento o del 20 per cento, ma sono aumentate del 60 per cento. Questa è la vera verità.

Meno male che è così. Perché? Perché, vedete, qui ci sono gli aumenti di india sono aumentate del 350 per cento. Trent’anni fa la metà della popolazione, dei cittadini indiani, la metà era senza accesso all’energia elettrica, ora è al 100%. Come? Grazie a cosa? Grazie al carbone. Questa è la verità delle cose.

Guterres è andato in Kenya a dire sono venuto qui in Africa perché voi africani avete un grosso problema. La crisi climatica. Dovete fare la transizione energetica. L’Africa deve diventare una superpotenza rinnovabile.

Nel mondo ci sono 700 milioni di persone che non hanno accesso all’energia elettrica. Di questi 700 milioni, 600 milioni sono in Africa. Dire che l’Africa debba alimentare la proprio fabbisogno energetico con le rinnovabili significa dire voi africani poveri siete e poveri dovete rimanere.

L’India aspira ad arrivare, non dico alle condizioni dell’Unione Europea o dell’America, ma almeno alla media mondiale. Quindi l’India ne ha ancora strada da fare. Hanno già detto Cina e India, noi non ridurremmo le nostre emissioni e Cina e India contribuiscono per quasi la metà delle emissioni mondiali.

Quindi la riduzione delle emissioni da parte dell’Europa, o peggio mi sento, da parte dell’Italia sono in ogni caso inefficaci per il clima, ammesso che quello fosse un problema.

E dicevo che è indesiderabile. L’ho già detto, l’avete già capito da prima, ma qui abbiamo un grafico che riporta il prodotto interno lordo in funzione del consumo di energia, grande ricchezza.

Chi c’è in basso? C’è il Burundi. Quindi, l’obiettivo di questi signori della politica, di Ursula von der Leyen e degli altri, l’obiettivo è quello, di fatto, è quello di volerci la strada maestra, secondo loro, è andare verso le condizioni del Burundi”.

Qui trovate l’intervento del professore dal minuto 101: (https://www.youtube.com/watch?v=hEz_85gEHJ4)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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