“L’Italia è uno dei paesi più piovosi d’Europa”, Prof. Alberto Prestininzi …non parlateci di siccità, fate le dighe

“L’Italia è uno dei paesi più piovosi d’Europa. In Italia piovono circa 300 miliardi di metri cubi all’anno di acqua. Questa benedizione che ci arriva dal cielo. consumiamo grossomodo, per uso potabile, 2,4 miliardi, 11,6 per irrigazione, 0,3 per lo zotecchio e 37 per la parte industriale”, ha spiegato il prof. Alberto Prestininzi, professore universitario dell’Università di Roma alla Sapienza e fondatore del centro di ricerca a rischi geologici e uno dei primi firmatari della petizione internazionale che afferma, su base scientifica, che l’emergenza climatica non esiste. alla prima festa nazionale di Visione Tv.

Noi consumiamo una quantità irrisoria di acqua piovana, di questa benedizione che cade. Il resto che fa? Cade sulla nostra Italia. L’Italia, sapete, oltre alla forma di stivale e costituita dalle Alpe e dall’Appennino, questi due versanti, la pioggia, la mandano velocemente in mare attraverso un ruscellamento e corsi d’acqua che creano inondazione, rischio idraulico e non trattengono nemmeno un metro cubo d’acqua.

A questo l’Italia, che era uno dei paesi primi del mondo, aveva immaginato di utilizzare quest’acqua, progettando dighe per accumulare l’acqua, distribuirla nei periodi estivi quando ce n’è poca per l’agricoltura e l’acqua potabile e anche anche per eliminare e livellare le portate dei fiumi, eliminare il rischio idraulico e creare energia idroelettrica.

Dal 2000 in Italia non si costruisce più una diga, mentre noi avremo bisogno come il pane di Dio. In Emilia erano progettate quattro 4 traverse e 6 dighe, neanche una è stata realizzata in questi anni. Vi ricordo che l’Emilia-Romagna è uno dei paesi riconosciuti, delle regioni più a rischio idraulico, perché l’Emilia-Romagna qualche migliaio di anni fa era una palude e quindi è stata bonificata dagli uomini perché gli uomini hanno bisogno di spazio, è stata urbanizzata, ma qui bisogna gestire il rischio.

E noi sappiamo che il rischio da che cosa viene, non viene dal clima. Ecco perché chi ha studiato per una vita queste cose oggi, voglio dire, veramente non sa cosa più pensare, non sa cosa fare.

Non riesco a parlare con la gente, perché la gente è convinta di quello che sente in televisione. In Italia, a Londra, ad Ancona piove più di Londra. Si immagina che ad Ancona non piove mai. A Milano piove più di Copenaghen e così via. Vediamo questa bella figura, fatta da dati basi da Mariani e integrata con i dati che noi abbiamo.

Sapete che a Roma dal 1700 il Collegio Romano registra tutti i dati pluviometrici. Abbiamo una sequenza dal 1700 fino adesso. Attingendo a questi dati, ho integrato questa, e mi fa vedere quello zero che vedete in mezzo al grafico è la media della pioggia italiana, quella media fatta da 300 milioni di metri cubi.

Ciò che supera la media e ciò che si riduce nel tempo è stato messo sul grafico. Bene, a monte ci sarebbero le alluvioni e a valle ci sarebbe la siccità, secondo quello che si dice, si dimostra che questo grafico dice che è una caratteristica del nostro Paese, è una dinamica naturale questa e noi dobbiamo assumere la dinamica naturale per prendere le contromisure”.

Qui trovate l’intervento del professore dal minuto 46: (https://www.youtube.com/watch?v=hEz_85gEHJ4)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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