Ricomincia il circo dei tamponi per accedere alle Rsa, così trovano gli asintomatici, epidemiologicamente non rilevanti

“Agli ospiti che devono accedere (nuovi ingressi, trasferimenti) alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per Sars-CoV-2 al momento dell’accesso presso la struttura”, scrive il Ministero della Salute nelle nuove norme per accedere alle Rsa.

Così si troveranno gli asintomatici, categoria inventata con il Covid, che ha permesso allo stato di costringere le persone a restare a casa, anche se non avevano nessun sintomo della malattia. Persone con una carica virale bassissima e con altrettanto insignificante possibilità di trasmettere il Covid. Non esiste nessuna trasmissione asintomatica epidemiologicamente rilevante, ma con i tamponi delle Rsa torneremo a contare come malati persone senza nessun sintomo, che nella normalità, con una qualsiasi influenza sarebbero andate a lavorare. Così si potrà spingere di nuovo sulla campagna vaccinale, anche per il Covid, che per altro è accertato (l’hanno ammesso le stesse case produttrici) non è sterilizzante, cioè non è in grado di prevenire i contagi.

Poi nella circolare del Ministero troviamo una indicazione di buon senso, che di fatto invita a non andare a trovare persone fragili e magari già malate, se si è a propria volta malati. Del resto nelle case di riposo ci si ricovera alla fine della vita quando si hanno già dei problemi…

“Fermo restando il rispetto delle misure di igiene e protezione personale, utili alla riduzione del rischio di trasmissione dei virus respiratori, come previsto dall’ordinanza del ministro della Salute del 28 aprile 2023 e della circolare numero 25613 dell’11 agosto 2023, i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con Covid-19 devono evitare di accedere alle succitate strutture; gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria che presentano sintomi compatibili con Covid-19 devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture”, continua la circolare del Ministero.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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