Cenerentola diventa arrivista, di pelle scura, e non aspetta più il principe…

Stanno cambiando le fiabe straesse a noi da millenni di storia. “Il punto è sempre l’intenzione che spinge al cambiamento, perché alcuni cambiamenti, di cui probabilmente quelli legati a poi appunto al remake di Biancaneve che vedremo, sono più non cambiamenti visti, ma inventati, cioè spinti da un’intenzione che non è un’intenzione amorevole, saggia per l’evoluzione, ma è un’intenzione mossa da altre leve”, spiega Claudio Tomaello, autore e attore specializzato in fiabe in una recente intervista.

“Ho visto un’intervista abbastanza inquietante a Rachel Zegler, la protagonista del remake di Biancaneve. Lei annuncia orgogliosa che nel film, per esempio, non ci sarà alcun principe, perché l’ideale di questa Biancaneve non è l’amore, ma diventare una leader.

Era ora di cambiare la fiabba, perché non è più il 1937 e la donna non deve stare lì ad aspettare il principe. quella dei Fratelli Grimm, che poi non è originale ma credo che sia stata tramandata a noi, poi tu magari ce lo puoi spiegare. Cioè, c’è stata tramandata dai Fratelli Grimm. Leggendo quella fiabba, su cui è basata quella Disney, Biancaneve non aspetta alcun principe. È ben contenta di vivere con i sette nani e il principe capita lì per caso dopo che Biancaneve cade nella morte apparente.  Anzi, nella fiaba originale il principe non la bacia neanche. Biancaneve si sveglia perché mentre trasportano la sua bara al castello, inciampano, la fanno cadere e la botta. Le fa sputare il pezzo di mela avvelenata che le era rimasta in gola.

Ma a prescindere da questo, cosa c’è di male nell’amore? Perché l’amore deve essere sostituito con l’arrivismo?

Dovete sapere, la prima versione scritta di Cenerentola è stata trovata in Cina e risale al 900 avanti Cristo. Quindi, la prima versione scritta ha quasi 3000 anni. Immaginate la versione orale. Si perde proprio nella notte dei tempi. Ed è stata trovata in Cina. E questo non fa altro che confermare quello che dicevo prima. Perché è stata trovata in Cina? Non perché è stata inventata lì, ma perché anche degli iniziati cinesi l’hanno vista nel mondo astrale insieme accanto a iniziati europei e iniziati di altre latitudini. Ora, le storie, le fiabe, scusate, le fiabe in quanto materiale orale sono naturalmente soggette a cambiamenti. La stessa identica storia che la racconti io o che la racconti tu o qualcuno che ci sta ascoltando in questo momento, la stessa identica storia raccontata da persone diverse già prende sfumature diverse perché noi siamo diversi. Quindi ci sono sempre stati dei cambiamenti nelle fiabe.

E’ d’obbligo una precisazione sulle fiabe dei fratelli Grimm. Le fiabe non sono loro, non le hanno inventate loro. Loro cosa hanno fatto? Questi hanno fatto un’opera incomiabile, preziosissima. Siamo nella prima metà dell’Ottocento, in Germania. Si stavano rendendo conto che il patrimonio orale, di racconti orali, tra cui anche le fiabe, si stava perdendo. E quindi cosa hanno fatto? Hanno chiamato i cantastorie dell’epoca e si sono fatti raccontare le fiabe, in questo caso. non è stata inventata dai fratelli Grimm, non è stata inventata dalla Disney, non è stata inventata dai fratelli Grimm nella prima metà dell’ottocento, ma anche questa è stata tramandata da migliaia e migliaia d’anni.

Le fiabe non raccontano, non descrivono mai, mai, mai, sottolineato tre volte, la realtà materiale e fisica. Quindi non è quello il livello del reale che a loro interessa.

Questa chiave ha delle implicazioni potentissime perché, per esempio, la principessa nelle fiabe non è una donna femmina e il principe non è un uomo maschio. Perché? Perché non è quello il livello materiale della realtà che le fiabe descrivono. Allora, e quindi già solo avere questa chiave, capite bene che apre a orizzonti completamente diversi, perché allora chi è la principessa e chi è il principe. Siccome sono, adesso lo sappiamo, il principe e la principessa non fuori, quindi non maschio e femmina, ma della nostro regno interiore, la principessa può essere la nostra coscienza e il principe può essere il nostro spirito.

Quindi capite bene che voler eliminare il principe nella fiarba di biancaneve, da un punto di vista profondo, archetipico, il messaggio è molto chiaro, è eliminare lo spirito. Punto. Il linguaggio simbolico è un linguaggio che agisce in noi anche se non lo comprendiamo, anche se non ne abbiamo consapevolezza, agisce.

La principessa, la nuova Biancaneve, sarà afroamericana, perché se no è sempre tutto politicamente colombiana. fondamentalmente è di razza latina però diciamo non è proprio bianca come la neve diciamo però bene. Adesso noi abbiamo la chiave, sappiamo che il bianco di Biancaneve non è la pelle fisica bianca. E cos’è? E’ il candore della nostra anima. Quindi non è un’indicazione razziale, perché non è il livello a cui le fiabe si riferiscono, è un’indicazione simbolica.

Biancaneva è ognuno di noi, maschio e femminile, perché è la nostra anima, benissimo. In te, sappi che tu hai degli alleati, sette, sette, sette nani, cosa sono i nani dal punto di vista simbolico? I nani hanno a che fare, sono la solidificazione dei pensieri. Qual è l’azione che fanno?

Loro scavano nella miniera per trovare diamanti. Questa è l’operazione del pensare, che scava dentro la materia, dentro le le questioni dentro i dubbi per trovare le perle preziose, i diamanti della conoscenza. A un altro livello simbolico i sette nani sono i sette chakra, quindi sono diversi livelli di lettura. Comunque sono parti di noi. In noi, noi siamo abitati anche da un’ombra, la strega, che tenta di far cosa? Di addormentare la nostra coscienza. Quanto è attuale questo? Negli ultimi tre anni cosa è successo? La fiaba ci dice non preoccuparti perché dentro di te c’è un’istanza spirituale, il principe, che a un certo punto, che sta continuando a bussare alla tua porta e a un certo punto arriverà. E nella versione originale, che ovviamente non è stata ripresa dalla Disney, ma cosa fa? Prende la bara e la fa trasportare dai suoi servitori. E un servitore, “pum”, inciampa. È meraviglioso. La pietra d’inciampo. Qua c’è un chiaro richiamo evangelico, perché le fiabbe sono testi sacri, quindi la saggezza è quella. Chi è la pietra di inciampo nel Vangelo? È il Cristo, cioè è lo spirito.

Lo spirito, anche se la nostra via è tracciata dal conformismo, dall’addormentamento, eccetera, il nostro spirito a un certo punto ci fa inciampare, ci fa dire, ehi, svegliati un attimo. Quindi capisci bene, capite bene che avendo questa chiave di lettura la fiaba apre a tutt’altri orizzonti, non si riduce al mero orizzonte fisico, no no no, ma apre al racconto della nostra interiorità.

Quindi in questo senso benvengano e arriveranno cambiamenti nella fiaba, ma saranno cambiamenti non inventati e quindi indotti da voler cambiare appunto i valori e sostituire l’amore con l’arrivismo, ma saranno cambiamenti visti da iniziati che ci in realtà da ognuno di noi quando è centrato con se stesso e si apre a questa visione in cui la fiaba ci mostrerà ulteriori modi per diventare ciò che siamo.

In questo remake stanno levando il candore, sporcando il candore, in un certo senso. L’operazione, da un punto di vista simbolico per chi ha conoscenza di come funziona il mondo archetipico, è chirurgica. viene fatta passare con la malinterpretazione del fatto che in realtà la principessa è una donna, il principio è un uomo, viene fatto passare come se fosse una spinta valoriale, inclusiva, eccetera. Ma in realtà dal punto di vista simbolico, la nuova mappa è chiara. La tua anima non è candida, lo spirito non esiste e non sta a pensare. Perché è inutile, tanto ci pensa qualcun altro per te. Sta bene, andiamo avanti che è meglio. la meraviglia della coscienza è questa che adesso che lo sappiamo possiamo rendercene conto e questa è un’operazione tecnicamente dal punto di vista simbolico un’operazione di magia nera e noi siamo circondati da operazioni di magia nera che non è come dire la magia non è anche qua è una deriva materialistica pensare che la magia sia far levitare una sedia o un tavolo, chi se ne frega. Cos’è la magia dal punto di vista profondo? È cambiare il mondo interiore delle persone. E questo, se è magia bianca, lo cambia come le fiave in un senso evolutivo, se è magia nera lo cambia forzando l’evoluzione. Ora, è fondamentale aver coscienza che tutto ciò con cui entriamo in contatto, o quasi tutto, o è magia di un tipo o è magia dell’altro. Quindi aver coscienza anche di questi archetipi usati al nero, perché le storie, i racconti in particolare, poi magari le fiabe modificate, non sono neutre.

Mi raccomando, bisogna fare attenzione alle storie. Adesso noi sappiamo anche perché. Perché le storie prendono un concetto, lo avvolgono e il concetto entra. Se il concetto è nero, cioè guarda che tu non hai più bisogno dello spirito perché lo spirito non esiste, quel concetto è entrato. Se però io lo so, ecco che anche se è entrato posso dare forza al seme bianco e il seme bianco… cioè tra luce e ombra non c’è lotta, la luce vince sempre. Cosa stanno tentando di fare? Di spegnerci la luce. Ma noi attraverso le scelte dei racconti, in questo caso di cui nutrirci, possiamo invece accendere la nostra luce. E ogni volta che accendiamo la luce non è importante quanto forte sia l’ombra. L’ombra perde.

Chi scava nella miniera può arrivare ad avere le informazioni che magari tu e che ora hanno le persone che stanno seguendo questo video e può scegliere appunto di far vedere il film a figlio ma anche di fargli leggere la fiaba e di fargli vedere la differenza. un’apprendere ulteriore, un’accelerazione della crescita.

Se c’è una storia che ti interessa, guardala, ascoltala, poi fa attenzione a cosa ti resta a dopo. È una storia che ti spinge all’inazione, al pessimismo, alla disperazione, oppure all’arrivismo dai loro frutti? Dai suoi frutti la riconoscerai. È invece una storia che ti fa avere voglia di prendere in mano la tua vita, di metterti in viaggio con l’eroe? Dai suoi frutti la riconoscerà.

Qui trovate l’intervista completa: (https://www.youtube.com/watch?v=Kri2EOmonGA)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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