La giunta piemontese ha voluto strafare i comuni in infrazione per l’Europa sono 32 non 76, avv. Fusillo

Cosa è successo? Il Piemonte vuole vietare la circolazione in 76 comuni delle auto, secondo loro inquinanti. L’Europa chiede di abbassare i limiti di inquinamento in 32 comuni, loro lo fanno in 76.

“La Commissione, tanto simpatica, apre una procedura di infrazione contro la Repubblica italiana perché gli dice sostanzialmente che Attiva non hai rispettato il controllo delle emissioni inquinanti in alcune zone e quindi hai violato queste direttive che te lo imponevano”, spiega l’avvocato Fusillo in una recente intervista.

“Qui c’è il primo aspetto curioso diciamolo così di questa vicenda piemontese perché tra le zone contestate c’è l’agglomerato di di Torino che è contraddistinto da una sigla IT0118 e che comprende 32 comuni vicini a Torino sostanzialmente. Poi c’è Milano, c’è Roma, c’è Firenze, ci sono altre zone che sono state contestate dalla Commissione Europea. Però se andiamo a vedere il provvedimento dell’aggiunta regionale invece i comuni interessati sono 76 non sono 32 e la regione ha voluto strafare e ha aggiunto anche le zone IT019 e IT020 sebbene non gliela avesse chiesto nessuno perché la procedura di infrazione riguardava tutt’altro o meglio riguardava soltanto la zona di Torino.

Oltretutto poi che cosa succede? Si dice c’è una sentenza della Corte di Giustizia che obbliga l’Italia a fare queste cose. Attenzione, la sentenza bisogna leggersela. La sentenza non dice niente del dispositivo di tracciamento da mettere all’interno delle automobili, non dice in realtà nemmeno nulla sul fatto degli Euro 5, degli Euro 3, degli Euro 4, la sentenza dice semplicemente l’Italia ha violato le direttive che le impongono di garantire la salubrità dell’aria in determinate zone e quindi è in una situazione di infrazione contro le direttive. Non c’è scritto niente di come attuarle queste direttive nella sentenza. Sentenza, notiamolo così per inciso, che è stata scritta da un collegio il cui presidente era un signore tedesco e il relatore cioè quello che ha scritto la sentenza un signore austriaco. Poi ai complottisti magari farne qualche conclusione. Quindi tutto quello che è stato fatto, compreso questo diabolico dispositivo, che poi non è inglese, non è move in, è un acronimo orrendo che gioca però su questo gioco di parole come se fosse qualcosa che ti garantisce il movimento, move in inglese in realtà non ti muovi manco per niente che lo scopo è quello di tenere le macchine bloccate a casa.

L’ultima cosa francamente allucinante è che queste procedure di infezione si concludono con una sentenza come quella alla quale facevo riferimento, cioè una sentenza in cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea dice che l’Italia è cattiva perché non ha adempiuto alle direttive, a determinate direttive”.

Qui trovate l’intervista integrale: (https://www.youtube.com/watch?v=iWIUdvOvsPc)

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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