Wikipedia, l’enciclopedia libera, cancella la pagina di Alessandro Orsini

Wikipedia, l’enciclopedia libera, cancella la pagina di Alessandro Orsini dalla sua opera on-line. Il motivo? “Il testo della voce era innanzitutto un curriculum vitae che era stato copiato da un sito (quindi, l’immediata per WP:COPYRIGHT ci stava tutta ed era un atto dovuto). Secondo motivo: era pure scritto con i piedi perché era un vero e proprio cv in stile “Linkedin”: anche in questo caso ci stava la rimozione immediata. Gli IP che continuavano a creare la voce continuavano a mettere stolidamente sempre gli stessi contenuti, per non parlare poi dei titoli con cui creavano la voce”

La risposta di Google alla cancellazione della pagina di Alessandro Orsini: “Attenzione! Gentile utente, se ti stai domandando perché la pagina su Alessandro Orsini sia stata cancellata: il testo ivi inserito era in violazione di copyright perché copiato da un altro sito, fatto che costituisce reato e non è ammissibile né su Wikipedia, né altrove su internet”.

La pagina cancellata:

Alessandro Orsini aveva già preso posizione contro Wikipedia, lo scorso maggio con un lungo post sui social. Dal titolo: “Non donate a Wikipedia”

“Grazie se potrete inoltrare questo mio post il più possibile: mi fareste un grande dono. I detrattori che hanno assunto il controllo della pagina Wikipedia a me dedicata non hanno gradito che io abbia smascherato il loro modo inqualificabile di procedere e stanno organizzando nuovi attacchi su quella piattaforma a colpi di informazioni grottesche come la notizia “importantissima” secondo cui mi sarei diplomato al liceo classico con 40/60.

Caspita, come potrebbe sopravvivere il mondo senza un’informazione di questo tipo?!? Ovviamente i detrattori di Wikipedia omettono di dire che mi sono laureato alla Sapienza con 110 e lode e la “dignità di stampa”. Mi presentai in discussione con la media del 30 e 110 di partenza. La mia tesi di laurea fu pubblicata da un editore accademico. Ad ogni modo, voglio ribadire le prove che dimostrano inequivocabilmente che la mia pagina Wikipedia è gestita da un gruppo di detrattori che opera nella scia di una più ampia aggressione mediatica per indurmi a sparire dalla scena pubblica. Ecco le prove. Wikipedia rifiuta di pubblicare queste informazioni documentate contro le stesse regole di Wikipedia. I profili che cercano di inserire le seguenti informazioni vengono bloccati.

“Anatomia delle brigate rosse” (Rubbettino 2009) è stato tradotto in inglese da Cornell University (Ivy league) e in arabo da Dar Alca di Baghdad.
“Foreign Affairs” ha classificato “Anatomia delle brigate rosse” tra i libri più importanti pubblicati negli Stati Uniti nel 2011. “Anatomia delle Brigate rosse” ha vinto il Premio Acqui Storia 2010 – vincitore unico nella sezione scientifica su 130 monografie in gara quell’anno – la cui giuria si compone di cinque professori ordinari di storia moderna e contemporanea.
Procedo con le recensioni.
Tutte le riviste citate qui sotto sono classificate come riviste di alto prestigio scientifico internazionale dal Ministero dell’Università (agenzia Anvur). Tuttavia, Wikipedia riporta soltanto recensioni iper-ideologiche apparse su riviste di nessuna importanza scritte da studiosi che, in alcuni casi, sono miei nemici personali che mi hanno scritto lettere insultanti (le conservo) dopo la pubblicazione di quel mio libro divisivo: gli sfoghi rabbiosi di simili personaggi sono oggi sulla mia pagina wikipedia sotto forma di “recensioni” al posto di studiosi di fama mondiale.
I recensori indicati qui sotto, censurati da Wikipedia, sono infatti tutti accademici di fama mondiale. Wikipedia rifiuta di riportare questi fatti documentati.
Alex P. Schmid, tra i maggiori studiosi di terrorismo, ha definito “eccellente” Anatomia delle brigate rosse ritraendolo come uno dei libri più importanti sul terrorismo pubblicati dall’attentato contro le Torri Gemelle in poi. Nel 2014, nell’ambito di un dibattito sviluppatosi su “Terrorism and Political Violence”, Marc Sageman aveva sostenuto che gli studi sul terrorismo fossero in una fase di “stagnazione” ormai da anni. Schmid rispose a Sageman che l’“eccellente” Anatomia delle brigate rosse di Alessandro Orsini dimostrava il contrario. Queste sono le parole di Schmid: “Ci sono molti ricercatori, e molti buoni ricercatori, che hanno aderito al campo di studi sul terrorismo negli ultimi dieci anni e i risultati iniziano a vedersi in lavori eccellenti come Anatomia delle brigate rosse di Alessandro Orsini (2011)” (Alex P. Schmid, Comments on Marc Sageman’s Polemic “The Stagnation in Terrorism Research, in “Terrorism and Political Violence”, 4/2014, p. 587).
Lawrence Freedman, professore emerito di War Studies al King’s College di Londra, uno dei maggiori politologi al mondo, ha scritto su “Foreign Affairs” che Anatomia delle brigate rosse è un libro “ragguardevole” (remarkable) (Lawrence Freedman, Anatomy of the Red Brigades by Alessandro Orsini, in “Foreign Affairs”, September/October 2011, p. 177).
“Anatomia delle brigate rosse” è stato recensito favorevolmente da Richard Drake sulla rivista di Harvard edita dal MIT “Journal of Cold War Studies (Richard Drake, Terrorism and the Decline of Italian Communism, in “Journal of Cold War Studies”, 2/2010, pp. 110-116).
“Anatomia delle brigate rosse” è stato recensito favorevolmente da Jeffrey Herf, professore emerito nella University of Maryland, sempre sulla rivista di Harvard “Journal of Cold War Studies” (Jeffrey Herf, Anatomy of the Red Brigades: The Religious Mind-Set of Modern Terrorists by Alessandro Orsini, “Journal of Cold War Studies”, 1/2012, pp. 137-139).
Paul Smith, professore di Security Strategies all’US Naval War College di Newport, ha definito Anatomia delle Brigate rosse “un contributo accademico enorme” (enormous) su “Perspectives on Politics”, la rivista dell’American Political Science Association. Nelle parole di Paul Smith: “Anatomia delle brigate rosse è un libro potente che non soltanto descrive le Brigate rosse, ma cerca anche di spiegare il perché dietro il fenomeno. […]. Alessandro Orsini ha fornito un contributo accademico enorme. In questo senso, lo studio di Orsini non è soltanto una spiegazione delle Brigate rosse, del loro retroterra e del loro modo di operare, ma è anche un esame nella natura senza tempo del terrorismo stesso” (Paul J. Smith, Review of Orsini’s Anatomy of the Red Brigades, in “Perspectives on Politics”, 2/2012, pp. 464-465).
“Anatomia delle brigate rosse” è stato recensito favorevolmente anche dalla rivista “Mobilization”: “Anatomia delle brigate rosse è un libro organizzato in modo unico, e la mia valutazione è che gli studiosi in futuro lo compareranno alla monografia sull’Olocausto nazista di Christopher Browning” (Soma Chaudhuri, Review of Anatomy of the Red Brigades in “Mobilization”, June 2012, vol. 17, n. 2, p. 227. ).
Una recensione favorevole è giunta anche da “Terrorism and Political Violence”: “Anatomy of the Red Brigades colma con successo un vuoto nella letteratura scientifica” (Ryan Shaffer, Review of Anatomy of the Red Brigades in “Terrorism and Political Violence”, Volume 25, Issue 2, 2013).
Recensioni favorevoli al libro sono giunte da molte altre autorevoli fonti internazionali che non riporto per motivi di sintesi.
Tutte le volte che qualcuno ha aggiunto queste informazioni su Wikipedia sono state cancellate da chi controlla la mia pagina.
Credo che sia sufficiente affinché tutti possano esprimere un giudizio sulle persone che si sono impossessate della mia biografia su Wikipedia. Aggiungo che i pensieri che Wikipedia mi ha attribuito, di volta in volta, sulla guerra in Ucraina sono assolutamente falsi.
Guardate il servizio di Sigfrido Ranucci su Wikipedia e capirete perché io abbia smesso di donare. Ringrazio tutti coloro che mi vogliono bene e che si sono iscritti al mio canale Youtube per mostrarmi affetto e vicinanza”.
La lite legale continua.

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