Tasse: da gennaio ad aprile abbiamo versato 4,8 miliardi in più dell’anno precedente

Il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che nel periodo gennaio-aprile 2023 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 150.907 milioni di euro (+4.809 milioni di euro) +3,3% rispetto allo stesso periodo del 2022.

In particolare, nei mesi di gennaio-aprile le imposte dirette hanno registrato un aumento di gettito di 2.462 milioni di euro (+3,1%), mentre le imposte indirette hanno avuto un incremento di 2.347 milioni di euro (+3,5%).

Riguardo al solo mese di aprile 2023 le entrate tributarie sono state pari a 37.738 milioni di euro (+3.379 milioni di euro, +9,8% rispetto allo stesso mese del 2022). Nello stesso periodo dell’anno le imposte dirette hanno evidenziato un aumento del gettito pari a 2.801 milioni di euro (+18,2%) mentre le imposte indirette un incremento pari a 578 milioni di euro (+3,0%).

Imposte dirette

Il gettito IRPEF, che si è attestato a 72.427 milioni di euro (+5.026 milioni di euro, pari a +7,5%), riflette l’andamento delle seguenti componenti:

ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato, 33.247 milioni di euro (+2.075 milioni di euro, pari a +6,7%);
ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico, 32.359 milioni di euro (+2.507 milioni di euro, pari a +8,4%);

ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi, 4.552 milioni di euro (+183 milioni di euro, pari a +4,2%); ritenute a titolo di acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta, 1.304 milioni di euro (+121 milioni di euro, pari a +10,2%);

versamenti in autoliquidazione, 965 milioni di euro (+140 milioni di euro, pari a +17.0%). L’IRES è risultata pari a 1.963 milioni di euro (+742 milioni di euro, pari a +60,8%).

Dall’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale sono affluiti 1.965 milioni di euro (-504 milioni di euro, pari a –20,4%).

134 milioni di euro (+109 milioni di euro, pari a +436,0%) dalle ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito (capitolo 1026, articolo 5);
838 milioni di euro (+206 milioni di euro, pari a +32,6%) dalla sostitutiva su interessi e premi di obbligazioni e titoli similari (capitolo 1026, articolo 23);

993 milioni di euro (-819 milioni di euro, pari a –45,2%) per le altre entrate confluite sul capitolo 1026.

L’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze evidenzia un gettito pari a 83 milioni di euro (-2.018 milioni di euro, pari a -96,0%) , mentre il gettito affluito all’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione 128 milioni di euro (-1.921 milioni di euro, pari –93,8% ).

Imposte indirette

Le entrate IVA sono risultate pari a 47.792 milioni di euro (+2.385 milioni di euro, pari a +5,3%): 41.266 milioni di euro (+2.549 milioni di euro, pari a +6,6%) derivano dalla componente relativa agli scambi interni, di cui 4.811 milioni di euro (+455 milioni di euro, pari a +10,4%) dai versamenti delle P.A. a titolo di split payment (L. n. 190/2014);

6.526 milioni di euro (-164 milioni di euro, pari a -2,5%) affluiscono dal prelievo sulle importazioni.

Il gettito delle imposte sulle transazioni presenta i seguenti andamenti:
l’imposta di registro ha generato entrate per 1.791 milioni di euro (-19 milioni di euro, pari a –1,0%); l’imposta di bollo per 2.088 milioni di euro (-80 milioni di euro, pari a -3,7%);
le tasse e imposte ipotecarie per 572 milioni di euro ;
i diritti catastali e di scritturato per 235 milioni di euro.

Tra le altre imposte sugli affari, l’imposta sulle assicurazioni ammonta a 298 milioni di euro (-62 milioni di euro, pari a –17,2%). I canoni di abbonamento radio e TV risultano pari a 390 milioni di euro (-11 milioni di euro, pari a –2,7%), le concessioni governative a 410 milioni di euro (+5 milioni di euro, pari a +1,2%) e le tasse automobilistiche a 92 milioni di euro (-10 milioni di euro, pari a –9,8%).

L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) si attesta a 6.818 milioni di euro (+230 milioni di euro, pari a +3,5%), l’accisa sull’energia elettrica e addizionali ammonta a 1.070 milioni di euro (+15 milioni di euro, pari a +1,4%), mentre l’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) ha generato entrate per 813 milioni di euro (-614 milioni di euro, pari a –43,0%).

Negativo il gettito delle imposte il cui andamento non è direttamente legato alla congiuntura economica (-23,0%):

le entrate totali relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) sono risultate pari a 2.746 milioni di euro (-2.108 milioni di euro, pari a -43,4%); considerando solo le imposte indirette, il gettito delle attività da gioco (lotterie e delle altre attività di gioco) è di 2.477 milioni di euro (-2.166 milioni di euro, pari a -46,7%);

il gettito dell’imposta sul consumo dei tabacchi ammonta a 3.478 milioni di euro (+124 milioni di euro, pari a +3,7%);
Tra le altre imposte indirette, l’imposta sulle successioni e donazioni ha fatto registrare entrate per 311 milioni di euro (+29 milioni di euro, pari a +10,3%).

L’analisi della composizione percentuale rispetto al totale per tipologia di imposta, presenta una aumento dell’IRPEF pari a 2,6 punti percentuali rispetto al 2022. Le imposte che rientrano nella categoria “altre dirette” presentano invece una diminuzione pari a 1,7 punti percentuali rispetto al 2022.
Nella categoria delle imposte indirette si evidenzia in particolare un incremento di 1,1 punti percentuali dell’IVA. Gli oli minerali mostrano un incremento di 0,1 punti percentuali e, infine, anche le “altre indirette” diminuiscono di 1,9 punti percentuali.

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