Canale terminale, il libro che racconta dei nostri cari abbandonati e maltrattati dalla sanità

Prendendo spunto da quanto accaduto all’Ospedale oncologico Moscati di Taranto, Eleonora Coletta denuncia nel suo libro “Canale Terminale” in 224 pagine con coraggio, girone dopo girone, la realtà atroce e spaventosa della sanità italiana, spesso ormai percepita dai pazienti come un vero e proprio ostacolo alla propria sopravvivenza: mancanza di attrezzature mediche, cartelle cliniche inesistenti, terapie errate; sistemazioni improvvisate e precarie, reparti di fortuna, posti letto «arrangiati in locali che non avrebbero dovuto essere presi nemmeno in considerazione»; bagni inaccessibili o non funzionanti, pazienti abbandonati tra i loro stessi escrementi; parenti che non ricevono notizie dei loro cari per giorni; oggetti scomparsi, smarriti o rubati. Persone maltrattate psicologicamente, vessate, umiliate, private della propria dignità di malati.

Pazienti sulla via della guarigione, improvvisamente morti a causa di infezioni ospedaliere, spesso antibiotico-resistenti. Un crudo spaccato di una malasanità tutta italiana di cui, ancora oggi, i cittadini sono vittime. Non un luogo di cura ma un vero e proprio “canale terminale”, vite sospese, abbandonate su un binario morto.

“Ora vi chiedo di essere forti e di far sentire la vostra voce, di ricercare la verità per tutti quei morti del reparto di Ematologia, per tutte quelle persone che hanno visto spezzarsi i loro sogni di guarigione, per tutti noi guerrieri mandati in battaglia e, a un certo punto privati di ogni arma. Esposti a un nemico che non fa prigionieri”, si legge nel libro di Eleonora Coletta.

Il libro riporta le testimonianze di Tina Albanese, Pia Balestra, Angela Cortese, Antonella Dandolo, Antonio Del Sole, Paola Regina, Donato Ricci, Venere Rotelli, Rosanna Valentini, Danilo Minolfo. Prefazione di Maria Giovanna Maglie.

Lo potete trovare qui e qui.

 

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