“Non si governa contro il popolo”, così i sindacati francesi si oppongono al governo sulle pensioni

La Francia è nuovamente in fiamme. L’iter per l’innalzamento dell’età pensionabile va avanti, ma i sindacati non ci stanno: “Non si governa contro il popolo”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha firmato la sua controversa riforma delle pensioni nelle prime ore di sabato mattina, suscitando reazioni rabbiose da parte dei leader sindacali e dei parlamentari dell’opposizione. Le modifiche includono l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni e l’estensione degli anni di lavoro necessari per una pensione completa. Sei proposte minori sono state respinte, tra cui l’obbligo per le grandi aziende di pubblicare quanti over 55 impiegano e la creazione di un contratto speciale per i lavoratori più anziani. Il tribunale ha anche respinto l’offerta dei legislatori dell’opposizione di forzare un referendum su una legge pensionistica alternativa che avrebbe mantenuto l’età pensionabile a 62 anni.

Le proteste sorgono spontanee dalle gente comune, e i sindacati, a differenza di quello che è accuro in Italia con il green pass e sulla riforma delle pensioni, si sono schierati dalle parte dei diritti individuali, contro il governo. “Lanciamo un appello a Macron a non promulgare questa legge. Se lo farà, non potrà più controllare il Paese, non si governa contro il popolo”, ha detto Sophie Binet, la neo segretaria del sindacato francese più potente, la Cgt.

“La lotta continua”, ha sintetizzato il tribuno della gauche Jean-Luc Mélenchon, gli scioperi si moltiplicheranno, le manifestazioni, con le loro code spesso violente – continueranno. Venerdì sera c’è stato soltanto l’anticipo, decine di cortei sono già previsti per sabato, e i sindacati e l’opposizione sono al lavoro per una giornata di protesta generale già annunciata per il primo maggio.

“Il governo giocava già con il fuoco, ora si diverte a gettare olio sul fuoco. Da tutto questo non verrà fuori niente di buono. Non è finita, la lotta per le pensioni e la giustizia sociale continua!”, ha scritto il leader sindacale dell’Unsa Laurent Escure su Twitter.

Il leader socialista Olivier Faure ha affermato che la mossa di Macron ha mostrato “disprezzo” nei confronti del movimento di protesta, mentre il deputato di estrema sinistra Francois Ruffin l’ha definita una “rapina democratica”.

“Una legge emanata nel cuore della notte, come i ladri”, ha twittato il capo del Partito comunista francese Fabien Roussel. “Tutti in strada il 1 maggio.”

Subito dopo il via libera del Consiglio costituzionale alla quasi totalità della contestata riforma delle pensioni, i manifestanti si sono radunati, sotto la pioggia, all’Hotel de Ville di Parigi, sulla Promenade des Anglais a Nizza, a Marsiglia, a Tolosa, a Lione e in decine di altre città.

In meno di un’ora, le manifestazioni spontanee si sono trasformate in cortei, uno diretto a Concorde, altri spontaneamente verso République e piazza della Bastiglia. Sulla rue de Rivoli si sono consumati gli scontri violenti con la polizia, le vetrine infrante e gli incendi di cassonetti. In fiamme, proprio davanti alle finestre della sindaca Anne Hidalgo, un’intera rastrelliera di biciclette elettriche.

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