La giornata di ieri è stata infuocata, scene da guerriglia urbana si sono viste nelle strade in Francia, la gente urlava slogan contro Macron, definito da molti dittatore. I sindacati annunciano la decima giornata di azione martedì 28 marzo e manifestazioni sindacali locali sabato e domenica, per protestare contro la riforma delle pensioni. “Mentre l’esecutivo cerca di voltare pagina, questo movimento sociale e sindacale sostenibile e responsabile conferma la volontà del mondo del lavoro e dei giovani di ottenere il ritiro della riforma”, hanno affermato al termine di una nona giornata di mobilitazione.
La riforma delle pensioni sta spaccando la Francia. Secondo i sindacati ieri erano tre milioni e mezzo le persone per strada e nelle piazze.
Il governo ha reagito mandando la polizia ed effettuando molti arresti. In un tweet, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha denunciato “attacchi e degradazioni inaccettabili” a Lorient e ha inviato i suoi “pensieri ai funzionari feriti”. “Questi atti non possono rimanere impuniti”, ha aggiunto.
Porta del municipio di Bordeaux incendiata, “scene di caos” denunciate dal sindaco di Rennes, cannoni ad acqua a Lille e Tolosa, manifestante con un pollice strappato a Rouen… La violenza è aumentata nei vari cortei. Sono “inaccettabili”, ha reagito su Twitter la premier, Elisabeth Borne.
Registro degli arresti. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha riferito a CNews di 457 arresti in Francia, e 441 feriti tra le file della polizia, durante le manifestazioni di giovedì. Il ministro dell’Interno ha anche affermato che a Parigi ci sono stati “903 incendi di arredi urbani o bidoni della spazzatura”.
Il Consiglio costituzionale deve ancora pronunciarsi sulla validità del testo. Esaminerà anche l’ammissibilità di una richiesta di referendum di iniziativa condivisa, un meccanismo che associa eletti e cittadini avviato dalla sinistra per contestare il progetto di governo.
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