“L’Olocausto è stato possibile solo grazie all’obbedienza di massa all’autorità”, Vera Sharav, sopravvissuta

“L’Olocausto è stato possibile solo grazie all’obbedienza di massa all’autorità”, ha detto Vera Sharav, sopravvissuta all’Olocausto. “La nostra sopravvivenza si basa sulla nostra volontà di resistere a ordini oppressivi e illegali”.

Sharav ha aggiunto:

“Coloro che hanno opposto resistenza – falsificando la propria identità, saltando dai treni per Auschwitz e unendosi ai partigiani – hanno avuto maggiori probabilità di sopravvivere rispetto a chi ha obbedito”.

Da bambina,Vera Sharav fu deportata dai nazisti in un campo di concentramento, da cui riuscì a malapena a uscire viva.  Racconta la sua storia nel documentario “Never Again Is Now Global” (Mai più è adesso – Global), una docuserie in cinque parti che mette in luce i parallelismi tra la Germania nazista e le politiche pandemiche globali, sarà trasmessa in esclusiva su CHD.TV a partire da lunedì 30 gennaio alle 19.00

Le persone che compaiono nel documentario spiegano come gli interventi nazisti – tra cui la sospensione delle libertà, l’imposizione di lockdown, le procedure mediche coercitive e i documenti d’identificazione – siano simili alle moderne costrizioni dittatoriali applicate ai cittadini di tutto il mondo.

Nel corso del documentario, Sharav racconta la storia di suo figlio Amikhai, morto a causa di una reazione avversa a un farmaco che doveva essere “sicuro ed efficace”, che gli era stato prescritto dai medici.

Dopo la morte del figlio, Sharav è diventata un’attivista a tempo pieno, ha fondato l’Alliance for Human Research Protection, un’organizzazione senza scopo di lucro la cui “missione è garantire il diritto morale di prendere volontariamente decisioni mediche” e ha iniziato ad esprimere preoccupazioni sulle pratiche mediche dannose e sugli esperimenti medici non etici.

“Finora, chiunque abbia tentato di attirare l’attenzione o di fare anche solo un modesto paragone tra gli attuali schemi pandemici e l’era nazista si è attirato una raffica di critiche rabbiose e sostenute da parte dei finanziariamente corrotti “custodi” dell’Olocausto e dei media controllati dalle corporation”, ha detto Sharav. “Abbiamo realizzato il film per cambiare tutto questo”.

Oltre alle testimonianze e agli approfondimenti dei sopravvissuti all’Olocausto e delle loro famiglie, la serie include anche commenti e analisi di storici, professori, medici, rabbini, attivisti e scienziati di tutto il mondo (compreso l’ex vicepresidente e scienziato capo della Pfizer).

I 32 partecipanti alla serie raccontano le loro storie, condividono le loro opinioni e trasmettono questo messaggio urgente: la falsa narrazione odierna, la sospensione delle libertà, i dettami medici e le violazioni dei diritti umani ricordano il manuale nazista. Questa volta, le misure repressive non si limitano agli ebrei: la falsa narrazione odierna prende di mira l’intera popolazione globale.

“Never Again Is Now Global” (Mai più è adesso – Global), una docuserie in cinque parti che mette in evidenza i parallelismi tra la Germania nazista e le politiche pandemiche globali, sarà trasmessa in esclusiva e gratuitamente su CHD.TV a partire da lunedì 30 gennaio alle 19.00 EST (all’una di mattina del 31 gennaio in Italia, NdT).

Il film è stato prodotto dall’Alliance for Human Research Protection (Alleanza per la protezione degli esseri umani nella ricerca), fondata da Vera Sharav, sopravvissuta all’Olocausto e attivista per i diritti umani, e diretto dalla stessa Sharav.

Ogni episodio, della durata di un’ora, è incentrato su testimonianze recenti di sopravvissuti all’Olocausto e dei loro discendenti, che discutono di confronti tra le prime fasi repressive del regime nazista, culminate nell’Olocausto, e le politiche globali per la COVID-19.

A differenza dei tipici documentari sull’Olocausto che evitano di identificare gli sponsor finanziari e aziendali dietro i nazisti, “Never Again Is Now Global” espone gli interessi finanziari che hanno spinto l’Olocausto.

I sopravvissuti spiegano come aziende tuttora esistenti, tra cui General Motors, Ford Motor Company e IBM, e conglomerati come IG Farben, abbiano segretamente tratto profitto dai campi di lavoro per schiavi e dal genocidio industriale durante il regime nazista.

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