“Le forze che spingono verso un’unità politica mondiale sembravano a tal punto più forti di quelle dirette a un’unità politica più limitata, come l’europea, che si è potuto scrivere che l’unità dell’Europa poteva essere soltanto «un prodotto collaterale, per non dire di scarto dell’unità globale del pianeta»”, scrive il filosofo Giorgio Agamben in un recente articolo.
In realtà, le forze che spingono alla realizzazione dell’unità si sono rivelate altrettanto insufficienti per il pianeta che per l’Europa. Se l’unità europea, per dar vita a una vera assemblea costituente, avrebbe presupposto qualcosa come un «patriottismo europeo», che non esisteva da nessuna parte (e la prima conseguenza è stato il fallimento dei referendum di approvazione della cosiddetta costituzione europea, che, dal punto di vista giuridico, non è una costituzione, ma solo un accordo fra stati), l’unità politica del pianeta presupponeva un «patriottismo della specie e o del genere umano» ancora più difficile da trovare.
Come Gilson ha opportunamente ricordato, una società di società politiche non può essere essa stessa politica, ma ha bisogno di un principio metapolitico, qual è stato, almeno in passato, la religione.
Qui l’articolo integrale: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-il-luogo-della-politica
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