Inaccettabili le imposizioni dell’Europa sulle case: non tengono conto dell’esistente e della posizione geografica

All’Europa non importa, continua la crocia green contro le case degli italiani, dopo che ha fallito quella sul nustriscore, che lo ricordiamo classificava meglio la Coca Cola rispetto all’olio di oliva.

Cosa prevede l’Europa:

  • entro il primo gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica «E».
  • nel 2033, sarà necessario un altro scatto e arrivare alla classe «D».
  • tra il 2040 e il 2050 emissioni zero

Le eventuali sanzioni nei confronti di chi non dovesse adeguarsi a questi obblighi saranno decise dai vari Stati membri.

Tutto questo senza tenere conto della posizione geografica. Le case al Sud sul mare non accendono praticamente mai il riscaldamento.

Non si tiene conto neppure di come sono state fatte le case. I muri delle abitazioni antiche, che di fanno sono meglio di un cappotto, non contano ai fini della classificazione energetica. Serve un cappotto sintetico.

Non si tiene conto della situazione economica della famiglia, si può solo ristrutturare e mettere materiali di difficile smaltimento. Per il fotovoltaico se la casa è in ombra andranno tagliati gli alberi.

Soprattutto non si tiene conto della libertà delle persone.

L’unica speranza è che il governo di ribelli, in caso contrario è facile prevedere che perderà le elezioni. Oltre il 60% delle case in Italia è in classe G.

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