“La zona del lecito si restringe ogni giorno di più”, in una ipertrofia normativa, Giorgio Agamben

La zona del lecito si restringe ogni giorno di più e una ipertrofia normativa senza precedenti tende a non lasciare alcun ambito della vita umana fuori dall’obbligo e dalla proibizione. Gesti e abitudini che erano sempre stati considerati indifferenti al diritto vengono ora minuziosamente normati e puntualmente sanzionati, al punto che non vi è quasi più una sfera dei comportamenti umani che si possa considerare semplicemente lecita. Prima non meglio identificate ragioni di sicurezza e poi, in misura crescente, ragioni di salute hanno reso obbligatoria un’autorizzazione per compiere gli atti più abituali e innocenti, come passeggiare per strada, entrare in un locale pubblico o recarsi nel luogo di lavoro.
Una società che restringe a tal punto l’ambito paradisiaco dei comportamenti non pesati dal diritto è non soltanto, come ritenevano i giuristi arabi, una società ingiusta, ma è propriamente una società invivibile, in cui ogni azione deve essere burocraticamente autorizzata e giuridicamente sanzionata e l’agio e la libertà dei costumi, la dolcezza delle relazioni e delle forme di vita si riducono fino a scomparire. La quantità delle leggi, dei decreti e dei regolamenti è inoltre tale, che non soltanto diventa necessario ricorrere a esperti per sapere se una certa azione è lecita o proibita, ma perfino i funzionari incaricati di applicare le norme si confondono e contraddicono.
In una simile società, l’arte della vita non può che consistere nel ridurre al minimo la parte dell’obbligatorio e del proibito e nell’allargare per converso al massimo la zona del lecito, la sola in cui se non una felicità, almeno una letizia diventa possibile. Ma questo è proprio quanto gli sciagurati che ci governano si ingegnano in ogni modo di impedire e di rendere difficile, moltiplicando le norme e i regolamenti, i controlli e le verifiche. Finché la tetra macchina che hanno costruito rovinerà su se stessa, inceppata dalle stesse regole e dagli stessi dispositivi che dovevano permetterne il funzionamento”.

Giorgio Agamben

L’articolo integrale lo trovate qui: Il lecito, l’obbligatorio e il proibito (28 novembre 2022)

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