L’Europa taglia le produzioni agricole e l’America è pronta a venderci grano

L’Europa ha deciso un taglio del 30% delle produzioni agricole. Una politica a dir poco suicida. Vuole ridurre l’inquinamento e l’azoto a scapito dell’autosufficienza dei popoli locali.

Come sta già succedendo per il gas con i produttori statunitensi di GNL , che compenseranno in parte la mancanza di gas russo a prezzi ben più alti di quelli pagati negli ultimi 30 anni, la stessa cosa potrebbe accadere anche con il grano. Gli agricoltori statunitensi potrebbero mandarci via nave il grano che non ci viene più venduto dall’Ucraina.

A maggio Joe Biden ha adottato una serie di misure a favore degli agricoltori americani, tra cui 500 milioni di euro di investimenti pubblici per incoraggiarli ad aumentare la loro produzione. “Possiamo garantire che le esportazioni agricole statunitensi colmeranno il divario di approvvigionamento ucraino”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti.

In una situazione così è lecito chiedersi chi stia difendo gli europei e gli italiani in particolare. Anche le nostre stalle e i nostri contadini soffrono per il caro energia. A inizio stagione in tanti hanno deciso di non seminare, non potevano permettersi di perdere soldi, è evidente. Piuttosto che lavorare in perdita meglio lasciare i campi incolti …così con la crisi energetica si stanno raggiungendo gli obbiettivi dell’Europa, a scapito del benessere della gente comune, dei pensionati e di tutti quello che già faticavano prima ad arrivare a fine mese.

La politica pare sempre più distaccata dalla realtà.

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