La scuola per la pace. Parte l’appello da Torino per farsi garanti dell’articolo 11 della Costituzione

“L’Italia ripudia la guerra”, così recita l’art. 11 della nostra Costituzione. La scuola scende in campo e lancia un appello per la mobilitazione alla pace. “Non ci fermeremo fino a quando la nostra pressione sarà così forte da portare l’Italia a ripudiare la guerra in corso e farsi protagonista nella ricerca della composizione del conflitto”.

“Il mondo della scuola non può rimanere insensibile di fronte alla possibilità di una guerra nucleare né può accettare lo stato di guerra in cui versano tante, troppe parti del mondo.

Lanciamo un appello a studenti, insegnanti, lavoratori della scuola affinché si facciano parte attiva di un movimento popolare e dal basso che reclami a gran voce il rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Il nostro slogan è già scritto nella Carta costituzionale: “L’Italia ripudia la guerra”. A partire da questa affermazione inequivocabile chiediamo che si cessi di alimentare i conflitti, che il nostro Paese lavori seriamente per la soluzione diplomatica del conflitto tra Russia ed Ucraina e che si arrivi, in tempi brevissimi, ad una tregua.

L’ombra scura di un conflitto nucleare non deve incombere sul nostro futuro. La barbarie della guerra, alla quale i potenti del mondo guardano con cinica ed interessata indifferenza, ci ripugna. Vogliamo la pace! Cominciamo da Torino una protesta che speriamo tocchi tanti altri luoghi d’Italia, d’Europa, del mondo.

La scuola per la pace

Appello per una mobilitazione

Con orrore e raccapriccio, noi che insegniamo nelle scuole i valori della Costituzione e del ripudio della guerra, così netto e fermo nell’articolo 11 della nostra Carta, assistiamo all’azione scomposta degli agitatori di odio e violenza cui si contrappone lo sgomento degli operatori di pace. Negli occhi delle ragazze e dei ragazzi cogliamo smarrimento e un muto rimprovero: cosa sta succedendo, dove stiamo andando, che cosa fate voi adulti?

Ragazze e ragazzi, cittadine e cittadini sono soli. Ciascuno con le proprie paure e le proprie difficoltà: i prezzi che salgono, la fatica di fare la spesa, le bollette che rincarano, il timore di un inverno che il frastuono ossessivo dei mezzi di comunicazione annuncia terribile.

Con orrore e raccapriccio, registriamo che le maggiori forze politiche del Paese non rappresentano il sentimento e l’angoscia di coloro che in Italia non vogliono la guerra. In questa solitudine, dobbiamo prendere atto che la situazione è drammatica. Non amiamo alzare i toni, non abbiamo nulla da guadagnare dal seminare emozioni fuori controllo.

Sappiamo che l’uso delle parole corrette è la base di una comunicazione sana. È con questa meditata e dolorosa consapevolezza che siamo costretti a dire: la guerra mondiale si avvicina, non è uno scherzo, è un evento che ha, oggi, nell’autunno del 2022, un’alta probabilità di accadere. L’impensabile potrebbe irrompere nel nostro quotidiano. Questa sensazione ci spaventa. Conosciamo i mezzi per alleviare l’angoscia: non ci pensiamo, facciamo tutto come prima, ci ripetiamo che non potrà mai accadere, che alla fine ce la caveremo.

Spesso funziona, ha funzionato in passato. Ma questa volta funzionerà? No, questa volta soltanto la nostra presa di coscienza, il riconoscerci in pericolo, la scelta per la pace, l’azione comune e diretta di tutti coloro che con forza ripudiano la guerra, soltanto questo ci potrà salvare.

Forti e potenti sono quelli che vogliono la guerra. Hanno eserciti, giornali, televisioni, industrie e banche. Ma non hanno ragioni e dalle loro parole trapelano avidità e delirio di onnipotenza. Indifesi/e e dispersi/e siamo noi che vogliamo la pace. Siamo consapevoli che dopo un conflitto nucleare non ci saranno né vincitori né vinti, siamo convinti che la pace si costruisca aprendo un dialogo con l’altro, facendo tacere missili e cannoni. Non abbiamo nessuno alle nostre spalle; possediamo però le ragioni della mente e del cuore.

Dobbiamo quindi divenire forti e uniti/e per dare una speranza concreta alla pace. Per questo chiamiamo a una mobilitazione spontanea, che parta dalla scuola, dai posti di lavoro e che coinvolga sempre più persone. Individuiamo un’unica richiesta possibile: un immediato cessate il fuoco tra le parti e l’avvio di negoziati. Vogliamo che questa richiesta sia posta a tutte le istanze democratiche del paese: ai sindaci, alle regioni, al governo.

Non ci fermeremo fino a quando la nostra pressione sarà così forte da portare l’Italia a ripudiare la guerra in corso e farsi protagonista nella ricerca della composizione del conflitto.

 

FIRMIAMO E DIFFONDIAMO L’APPELLO SU lascuolaperlapace@gmail.com

FACCIAMO DIVENTARE VIRALI LE BANDIERE PER LA PACE

 

FIRMANO

1. Giorgio Monestarolo, docente di filosofia e storia, Liceo Alfieri, Torino

2. Maria Teresa Silvestrini, docente di filosofia e scienze umane, Liceo Einstein, Torino

3. Marco Meotto, docente di filosofia e storia, IIS Natta, Rivoli (To)

4. Daniela Saglia, docente di filosofia e storia, Liceo Alfieri, Torino

5. Marta Livio, docente di psicologia, IIS Giulio, sezione carceraria, Torino

6. Mario Bertelli, docente di filosofia e storia, Liceo Gioberti, Torino

7. Cristina Bracchi, docente di lettere, Liceo Cavour, Torino

8. Gloria De Angelis, docente di inglese, Primo Liceo artistico, Torino

9. Rosa Bartiromo, docente di sostegno, Liceo Berti, Torino

10. Gianni Paiano, docente di filosofia e storia, Liceo Einstein, Torino

11. Roberta Alunni, docente di inglese, Liceo Cottini, Torino

12. Franco Plataroti, docente di lettere, Liceo Cottini

13. Luca Debarbieri, docente di filosofia e storia, Primo Liceo Artistico, Torino

14. Piero Cresto-Dina, studioso di filosofia, Torino

15. Eleonora Missana, docente di filosofia e storia, Liceo Umberto I – Convitto nazionale,

Torino

16. Cinzia Gallotti, docente di filosofia e storia, Liceo Majorana, Torino

17. Nicoletta Salati, docente di filosofia e storia, IIS Primo Levi, Torino

18. Andrea Benino, docente di filosofia e storia, Liceo D’Azeglio, Torino

19. Patrizia Zanino, docente di filosofia e storia, Liceo Umberto I – Convitto nazionale, Torino

20. Saverio Cilenti, docente di filosofia e storia, Liceo Umberto I – Convitto nazionale, Torino

21. Eleonora Sariconi, docente di matematica, IIS Giulio, Torino

22. Luciana Quaranta, docente di discipline grafiche, IIS G. Natta, Rivoli (To)

23. Roberto Rinaldi, docente di scienze naturali, IIS G. Natta, Rivoli (To)

24. Aldo Bianciotto, docente di matematica, IIS G. Natta, Rivoli (To)

25. Gandolfo D’Angelo, docente di comunicazioni multimediali, IIS G. Natta, Rivoli (To)

26. Alberto Brandol, docente di scienze e tecnologie meccaniche, IIS Natta, Rivoli (To)

27.Matteo Saudino, docente di filosofia e storia, Liceo Gioberti, Torino

28.Cristiana Bartolini, docente di inglese, Liceo Gioberti, Torino

29. Luisa Picco, docente di inglese, IIS, Colombatto, Torino

30. Riccardo Vecchione, avvocato, Torino

31. Arnold Mezini, docente di cinematografia, IIS Des Ambrois, Oulx (To)

32. Andrea De Grandi, docente di lettere, Liceo Berti, Torino

33. Alessandro Grangetto, docente di religione, IIS Des Ambrois, Oulx (To)

34. Alessandra Celati, docente di filosofia e storia

35. Andrea Curtetti, pensionato, Torino

36. Elisabetta Provare, docente di lettere, scuola Pacinotti, Torino

37. Consuelo Giovazzini, docente di informatica, Torino

38. Barbara Xodo, Torino

39. Claudia Valentino, docente di storia dell’arte, Liceo Cavour, Torino

40. Vincenzo Ariano, docente di filosofia e storia, Torino

41. Marina Francesca Gherra

42. Maurizio Orlandi, docente di lettere italiane, Torino

43. Alessandra De Rossi, Università di Torino

44. Barbara Zaffora, docente di lettere, Ic Gino Strada, Torino

45. Daniela Graziotto, docente scuola dell’infanzia, Ic Alpignano (To)

46. Piera Fratini, docente di discipline grafico pittoriche, Primo Liceo Artistico di Torino

47. Valentina Mattoni, Torino

48. Lorenza Morello, presidente Avvocati per la Mediazione

49. Loredana Cambursano

50. Stefania Di Filippo, docente di sostegno, IIS Giulio, Torino

51. Dario Mastellari, docente di filosofia e storia, IIS “Natta”, Rivoli (To)

52. Mukendi Ngandu, docente di filosofia e storia, IIS “Amaldi”, Rivoli (To)

53. Gustavo Gioco, docente di scienze e tecnologie meccaniche, IIS “Natta”, Rivoli (To)

54. Natale Alfonso, Coordinatore Nazionale Cub Scuola Università Ricerca

55. Giovanna Lo Presti, Portavoce Nazionale Cub Scuola Università Ricerca

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