Alluvione nelle Marche: lanciata una class action dal Codacons

Sulla tragedia che ha colpito nelle scorse ore le Marche il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona, che ha già aperto una inchiesta, e alla Corte dei Conti, affinché siano accertate le responsabilità di istituzioni ed enti locali.
Siamo di fronte ad un disastro annunciato, e da anni denunciamo l’assenza in Italia di un piano di prevenzione dei dissesti idrogeologici e il mancato utilizzo dei fondi per interventi strutturali sul fronte della messa in sicurezza del territorio – spiega il Codacons – Il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico approvato con delibera del Cipe n. 35 del 24 luglio 2019 risulta inattuato, mentre il Piano Nazionale di adattamento dei cambiamenti climatici non è stato mai realizzato. Nel mentre, l’opera dell’uomo, gli abusi edilizi e la omessa pianificazione degli interventi preventivi restano le cause immediate e principali dei disastri a cui ogni anno assistiamo.
Già nel 2010 con una formale diffida inviata a Governo e Protezione civile, il Codacons chiedeva di adottare “atti idonei a rimuovere nonché a predisporre tutti gli interventi all’uopo necessari e/o comunque riportare in termini di normale tollerabilità l’emergenza legata al rischio idrogeologico, ivi compresi gli ordini di bonifica, lo stanziamento di fondi al fine di bonificare e/o l’impiego dei fondi già stanziati, e di ogni altro atto necessario”, diffida rimasta purtroppo lettera morta.
Al contrario l’attuazione degli interventi richiesti avrebbe potuto evitare la tragedia che si è consumata nelle Marche, e sicuramente mitigato le conseguenze per il territorio e per la popolazione – denuncia il Codacons – Per tale motivo presentiamo oggi un esposto alla Procura di Ancona, chiedendo di estendere le indagini verso Governo, istituzioni ed enti locali che avevano l’obbligo giuridico di adottare tutte le misure necessarie ad evitare il disastro delle Marche, procedendo per le possibili fattispecie di omissione di atti d’ufficio e concorso in omicidio colposo.
Analogo esposto sarà presentato alla Corte dei Conti affinché accerti i danni erariali derivanti dalla mancata attuazione dei piani su dissesto idrogeologico e cambiamento climatico.

Danno patrimoniale: cosa chiedono

“quanto al danno non patrimoniale e consistente nel patema d’animo causato dall’esposizione al pericolo del bene vita al rischio di frane e crolli, quantificato in questa sede in 100.000 euro per ciascun abitante e/o proprietario, ovvero nella somma maggiore o minore che sarà stabilita in giudizio. Riferendo la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e non di cui ai punti sub b-1) e b-2) anche alla Sig.ra A. quale residente e proprietaria di immobile sito in località di cui alla presente diffida, nonché agli abitanti tutti e/o proprietari dei Comuni siti nelle località di cui alla presente diffida e comunque di tutti quelli cui è accertato o sarà accertato il pericolo all’esposizione del rischi a frane e crolli”.

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