L’editore Wikileaks è stato incarcerato per crimini di guerra per aver rivelato al pubblico le atrocità commesse dagli americani in guerra. E’ in corso una campagna da parte dei governi occidentali per rinchiuderlo per aver scritto la verità.
“La libertà di Julian è la nostra libertà e la lotta di Julian è la nostra lotta”, ha spiegato l’avvocato messicano di Assange.
Dal 2020, il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador è emerso come uno dei sostenitori pubblici più espliciti di Assange. Di recente ha chiesto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden di consentire ad Assange di ottenere asilo politico in Messico e ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero “abbattere la Statua della Libertà” se condannano l’editore.
Edith Cabrera, la fondatrice del gruppo di solidarietà messicano Julian Assange:” Protestiamo perché sentiamo che la nostra libertà di parola, la nostra libertà di espressione sta scomparendo. Ovviamente protestiamo per la situazione di Julian e per dove è stato. Come si dice… non è stato detenuto legalmente, non è detenuto legalmente, non dovrebbe essere in prigione. Non dovrebbe essere in una prigione di massima sicurezza”.
“E, naturalmente, facendo questo a Julian, lo stanno facendo a tutti noi, perché, come abbiamo detto, la libertà di Julian è la nostra libertà, e la battaglia di Julian è la nostra battaglia”.
“Quello che ha fatto Julian non è stato un crimine. E’ un giornalista innocente e dovrebbe essere rilasciato immediatamente”.
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