Il green pass resta e si trasforma in passaporto digitale. La Francia vuole usarlo per nuove limitazioni

Riprendono le prove tecniche di emergenza. Il green pass resta, cambia solo nome, si chiamerà “passaporto digitale”.

Il governo francese ha evocato la possibilità di reintrodurre il Green pass, ma solamente “se la situazione lo richiedesse, cioè in caso di una nuova variante, ad esempio, si valuta l’ipnosi di poter ristabilire un sistema di pass, ma un pass alle frontiere o tra il territorio metropolitano e i territori d’oltremare”, ha spiegato l’ex Ministro della Salute e portavoce del governo Olivier Véran al termine del Consiglio dei ministri.

Il metodo è il solito, si inizia per piccole restrizioni per arrivare poi a quelle più grandi. Lo stato di emergenza non passa mai. E’ la nuova normalità. La paura è si inizia dai viaggi per arrivare in autunno ad estenderlo a tutto il resto.

La bozza per la reintroduzione delle restrizioni in Francia sarà esaminata da lunedì prossimo all’Assemblea nazionale. “Permetterà di estendere alcune disposizioni assolutamente essenziali per affrontare la continua epidemia di Covid-19 nel nostro Paese”, ha spiegato l’ex Ministro della Salute e portavoce del governo Olivier Véran al termine del Consiglio dei ministri.

“Il testo non prevede l’estensione oltre il 31 luglio della possibilità di ristabilire lo stato di emergenza sanitaria, né un pass sanitario o vaccinale per limitare l’accesso a determinati luoghi o raduni”, continua Véran.

Il Parlamento europeo nel silenzio generale ha prorogato la validità del Green pass per i viaggi all’interno dell’Unione europea per un altro anno, fino a giugno 2023.

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