Mosca ha annunciato di non voler applicare la Convezione di Ginevra ai veterani catturati. Questo significa che per loro potrebbe essere prevista la pena di morte.
In una conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha spiegando che i due volontari americani catturati saranno sottoposti a processo. In una un’intervista alla Nbc, Peskov ha detto di non poter escludere che i due ex militari, identificati dai media come Alexander Drueke e Andy Huynh, possano essere condannati a morte.
“Questi sono mercenari che hanno attentato alla vita dei nostri militari russi. Non solo i nostri ma anche militari delle repubbliche di Donetsk e Lugansk”, ha proseguito Peskov, “di fatto è questo di cui sono accusati: pratiche mercenarie”. “La convenzione di Ginevra non si applica in alcun modo a loro. I loro crimini devono essere indagati e devono essere sottoposti a processo”, ha proseguito il portavoce. A chi gli chiedeva se i due americani rischiassero la pena di morte, Peskov ha risposto: “Si’, non escludiamo nulla, perché questa è una decisione che deve essere fatta da un tribunale, non commentiamo mai e, sopratutto, non abbiamo il diritto di intervenire sulle decisioni della Corte”.
Il Dipartimento di Stato Usa fa sapere di aver chiarito al governo russo che dissente “vigorosamente” dalla sua decisione di non considerare i combattenti americani catturati in Ucraina prigionieri di guerra e quindi di non applicare nei loro confronti le garanzie previste dalla Convenzione di Ginevra.
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