Petizione per mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica

Pubblichiamo integralmente la petizione di resistenza radicale che chiede la messa in stato di accusa per Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo predecessore Giorgio Napolitano, per i presunti atti commessi contro la costituzione

RICHIESTA DI MESSA IN STATO DI ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA E DEL SUO PREDECESSORE GIORGIO NAPOLITANO.

Diretta al Presidente delle Camera ex art. 50 della Costituzione.

Noi cittadini richiediamo ai membri del Parlamento di mettere in stato di accusa la Presidenza della Repubblica nelle persone di Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano.

Ciò richiediamo in quanto riteniamo che da oltre 10 anni si stiano perpetrando gravi violazioni della Costituzione e dei diritti civili e politici dei cittadini:
imponendo al Parlamento politiche anticostituzionali decise al di fuori delle istituzioni e al di fuori del Paese;
prolungando la presidenza della Repubblica oltre il dettato costituzionale;
promuovendo e firmando leggi e decreti lesivi della dignità umana e di tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione;
appoggiando implicitamente e avallando nei fatti la partecipazione attiva del Paese ad una guerra pericolosa per il mondo intero, in totale spregio dei principi sanciti dalla nostra Costituzione.

Perciò chiediamo al Presidente della Camera l’avvio del procedimento per la messa in stato di accusa della Presidenza della Repubblica per i fatti inquadrabili nella fattispecie di cui all’ultimo periodo dell’art. 90 Cost., in ragione delle azioni compiute dall’anno 2011 ad oggi dal Presidente della Repubblica Sergio MATTARELLA e dal suo predecessore Giorgio NAPOLITANO, e in particolare:

  • Nel 2011 l’allora p.d.R. NAPOLITANO impose al governo BERLUSCONI di approvare il c.d. “Decreto di Ferragosto”, poi dichiarato integralmente incostituzionale;
  • Sempre nel 2011, l’ex-p.d.R. NAPOLITANO, nominò Mario MONTI senatore a vita, in maniera del tutto insensata e immotivata, subito prima di conferirgli il mandato per costituire un “governo del presidente”;
  • Nel 2013 Giorgio NAPOLITANO accettò la propria rielezione, avallando così,” nei fatti,  l’introduzione di un potere che contrasta con la lettera e lo spirito della Costituzione Italiana; l’art. 85 Cost., infatti, riferendosi al presidente della Repubblica, recita: “è eletto per sette anni”, prevedendo la possibilità di proroga del suo mandato in casi specifici ma non anche la rielezione, nel rispetto del principio democratico e repubblicano di rinnovamento delle cariche che mal si concilia con l’investitura della massima rappresentanza dello Stato nella medesima persona per un periodo di tempo che, con la rielezione, diviene pari a quasi 3 legislature;
  • similmente, nel 2022, Sergio MATTARELLA ha accettato la rielezione parlamentare, violando di nuovo la lettera e lo spirito della Costituzione, come nel 2013;
  • l’acritico avallo dell’imposizione di vincoli dai confini astratti all’iniziativa economica privata, nata e voluta libera dai Padri Costituenti, tramite la modifica dell’art. 41 Cost., costituisce uno   stravolgimento del quadro costituzionale fondamentale e, quindi, un tradimento dei suoi valori da parte di chi aveva giurato fedeltà alla Costituzione, accettando di esserne il garante;
  • il p.d.R. Sergio MATTARELLA, a parer nostro, ha travalicato i limiti dei poteri conferiti alla sua carica dalla Costituzione ponendo il proprio veto espresso e pubblico alla nomina del ministro Savona, considerato poco europeista;
  • il p.d.R. Sergio MATTARELLA, non ha esitato a firmare i numerosi decreti del periodo pandemico, lesivi di valori costituzionali, inviolabili ed intangibili, quali l’uguaglianza formale e sostanziale fra cittadini, la dignità della persona, l’indisponibilità del corpo, il lavoro come obiettivo della Repubblica e non come arma di ricatto, la libera mobilità sul territorio, il diritto di pubblica manifestazione;
  • l’approvazione, data sia dall’attuale P.d.R. che dal suo predecessore, alla formazione di più governi “del presidente” sostenuti in Parlamento dalla quasi totalità dei partiti, con totale annientamento delle minoranze  parlamentari e, con esse, di ogni forma di equilibrio e controllo tra i poteri dello Stato,  in totale spregio della volontà popolare espressa nelle elezioni, nonché il successivo avallo dell’emarginazione del parlamento mediante l’abuso della “decretazione d’urgenza” (sempre adottata in mancanza  dei presupposti di urgenza e necessità) su cui esiste un dovere di attenta vigilanza formale del Presidente della Repubblica – mai esercitato né da Mattarella né da Napolitano –  è un atto gravissimo, che vanifica il principio di ripartizione dei poteri dello Stato, ponendosi come ostacolo al funzionamento democratico della Nazione;
  • l’assenso, fornito sia dall’attuale P.d.R. che dal suo predecessore, ad una sostanziale trasformazione della Repubblica parlamentare in “diarchia presidenziale” dominata da un Capo dello Stato e un Capo del Governo tra loro conformi, con contemporanea creazione di altri organismi a-costituzionali (cabine di regia e comitati tecnici) e continua devoluzione di poteri pubblici a soggetti privati, è anch’esso un atto che mina profondamente i principi democratici che sono il fondamento del nostro ordinamento;
  • il consenso del P.d.R. MATTARELLA, alla trasformazione dell’emergenza sanitaria -incostituzionale e in ogni caso protratta oltre i termini della legge di riferimento- in emergenza bellica, nonché alla proroga indefinita di uno strumento come il c.d. “green pass” che precarizza i diritti fondamentali della Costituzione e sminuisce i diritti umani è un atto palesemente contrario agli interessi della Nazione e dei cittadini italiani;
  • la responsabilità del p.d.R. MATTARELLA, che ha concorso, con la sua inazione agli atti del governo Draghi che hanno coinvolto l’Italia in un’avventura bellica pericolosissima e del tutto contraria all’interesse nazionale, inviando armi letali e mezzi militari ad una delle parti in conflitto, in assenza di una presa di posizione effettiva di un Parlamento ridotto a pura forma e indipendentemente dal volere del popolo italiano, secondo una interpretazione distorta  dell’Art. 11 della Costituzione, è anch’esso un atto – omissivo – che viola platealmente lo spirito della Carta .

In virtù delle ripetute e reiterate violazioni delle norme costituzionali e dei principi ispiratori del nostro ordinamento, come precedentemente sintetizzati da parte dell’attuale Presidente della Repubblica italiana Sergio MATTARELLA e del suo predecessore sen. Giorgio NAPOLITANO, potendo tali atti essere considerati un alto tradimento del popolo sovrano ed un sostanziale annullamento dell’ordine democratico, che per di più avvantaggia potenze estere, minando l’autonomia, l’indipendenza e la solidità economica del Paese, i sottoscritti elettori italiani chiedono al Presidente della Camera:

a) di avviare la procedura per la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

b) di sollevare l’immunità parlamentare in capo all’ex Presidente Giorgio Napolitano onde procedere alla sua messa in stato di accusa per gli atti e i fatti compiuti durante la sua presidenza.

c) l’immediata istituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta con pieni poteri sulle altre responsabilità nel periodo 2011-2022 che hanno portato alla trasformazione della democrazia parlamentare italiana in una forma di governo autoritaria di natura semipresidenziale.

I sottoscritti due primi firmatari, promotori della presente petizione, dichiarano, sotto la propria responsabilità, che le firme depositate sono raccolte nei modi e termini previsti dalle vigenti norme e sono autentiche.

Firma e fai firmare l’appello, scaricandolo da qui e stampandolo:

SCARICA MODULO PDF in formato A4

SCARICA MODULO PDF in formato A3

 

Per riconsegnare le firme raccolte scrivici a scrivi@resistenzaradicale.org

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