“Gas, petrolio, terre rare e mais, i veri motivi della guerra contro l’Ucraina”, Maurizio Belpietro

“La guerra dietro ai nobili ideali che ci vengono raccontati ci sono degli interessi economici, della Russia in primis”, denuncia a Fuori dal Coro, il direttore della Verità Maurizio Belpietro. “E’ interessata a tante cose: al gas, al petrolio, alle terre rare che ci sono in Ucraina, al terreno, al grano. La grande altra crisi a cui stiamo andando incontro è quella del grano, dell’olio, dei fertilizzanti, che si fanno tra la Russia e l’Ucraina. E’ oro per l’industria alimentare. Il mondo ha bisogno di mangiare. I territori dove si produce grano e mais sono tra l’Ucraina e la Russia e si combatte anche per quello”.

“La realtà è che l’Europa di sta suicidando spinta da una serie di ragioni geo-politiche, tutti difendono i loro interessi, tranne noi”

I dati ci spiegano perché l’Ucraina è così interessante dal punto di vista economico.

In Ucraina ci sono 32 milioni di ettari di terra coltivabile, pari a circa un terzo dei campi dell’intera Unione Europea. Secondo i dati Fao del 2012 la produzione di cereali, tra mais e grano, è arrivata a più di 36 milioni di tonnellate, un quinto della produzione dell’Unione Europea.

A contendersi la terra sono stati in molti, sono tre grandi potenze: gli Stati Uniti, la Russia e, in modo crescente, anche la Cina. Le terre in passato sono state accaparrate da oligarchi ucraini, che hanno creato dei veri e propri latifondi. Poi sono arrivati gli interessi stranieri, prima i russi e poi anche svedesi, britannici, olandesi, cinesi e americani. Scura come pece e tanto fertile da poter sfamare il mondo. Così è definita la terra in Ucraina.

L’Ucraina vanta ricchi giacimenti di materie prime come carbone, minerale di ferro, gas, petrolio, argilla. L’industria pesante (siderurgia, metallurgia, chimica) attinge agli importanti giacimenti locali di minerali di ferro e ai depositi di carbone.

L’Ucraina ha il 10% delle riserve mondiali di ferro, il 6% di titanio e il 20% di grafite. Oltre a ossidi di litio, nichel e cobalto.

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