La Cancel Culture colpisce Cezanne: “The Negro Scipio” trasformato “Scipio” con perdita di significato

Si dice che quando una civiltà non difende più la sua cultura e la sua storia sia arrivata alla fine. E’ uno dei segni più forte di decadenza. La Cancel Culture è un fenomeno che fa sempre più portale di sé. Colpisce tutto. In questi giorni è toccato a un’opera di Cezanne. Il titolo dell’opera che raffigura un uomo di colore “The Negro Scipio” sarà accorciato in un semplice “Scipio”, perdendo in questo modo gran parte del significato di lotta contro l’oppressione dei neri che questa opera rappresenta.

La tela di 86 x 107 cm  rappresenta un uomo di colore che riposa su uno sgabello, voleva denunciare l’oppressione subita dagli schiavi nelle colonie francesi anche dopo la seconda abolizione della schiavitù nel 1848, successiva cioè alla decisione del 1815. Il negro Scipione, in italiano,  apparteneva a Claude Monet, che possedeva altre tredici opere di Cézanne. Lo teneva nella sua camera da letto con i suoi dipinti preferiti, poiché lo considerava un morceau de premiere force (“un’opera di grande forza”).

Nell’esposizione alla Tate Gallery di Londra, che sarà inaugurata ad ottobre, il nome dell’opera verrà di fatto censurato, epurato.

“The Negro Scipio” è un’opera realizzata ad olio su tela da Cezanne tra il 1866 e 1868 e conservato nel Museo dell’Arte di San Paolo, in Brasile.

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