Reddito di cittadinanza: il vero errore è stato darlo ai giovani, che adesso non lavorano

Il governo è sordo agli allarmi lanciati dagli imprenditori sulla carenza di personale. Il reddito di cittadinanza, si somma ai danni del Covid e quelli della guerra e …il disastro è servito. Giovani che lavorano ce ne sono molti e a loro va la nostra stima, ma ci sono, purtroppo anche i furbetti. Perché andare a lavorare se si ottengono soldi senza fare nulla? Certo non sono tanti, ma non si hanno spese di trasporto per andare a lavorare o quelle per magiare fuori se si è lontani da casa. In diversi casi il reddito di cittadina è più alto della pensione minima versata ai nostri anziani dopo anni di lavoro. Ma che paese siamo? Nel frattempo chi cerca personale poco o per nulla qualificato resta a secco. Tutti noi all’inizio della nostra carriera lavorativa abbiamo guadagnato poco, ma abbiamo imparato un lavoro, e la professionalità nel tempo paga, anche questo è noto.

Il reddito di cittadina è una misura giusta, ma ci devono essere dei limiti, se sei giovane e sano non dovresti averne diritto.

Vediamo assieme i requisiti per avere il reddito di cittadinanza. I destinatari del reddito di cittadinanza sono i nuclei familiari per cui ricorrano cumulativamente determinati requisiti:

  • cittadinanza italiana o europea, o titolarità di permesso di soggiorno di lungo periodo UE, del richiedente;
  • residenza in Italia del richiedente da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • ISEE del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro, se all’interno non vi sono minori;
  • patrimonio immobiliare italiano o europeo, non comprensivo dell’abitazione principale, inferiore a 30.000 euro in riferimento al nucleo familiare;
  • beni mobili per un importo che non superi i 6.000 euro per i nuclei familiari composti da una persona, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000 euro), incrementati di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo, 5.000 euro per ogni componente disabile e 7.500 euro per ogni componente disabile grave o in condizione di non autosufficienza;
  • reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati per un determinato parametro di equivalenza (predefinito a seconda dei casi), aumentabile sino a 7.560 euro in caso di richiesta di pensione di cittadinanza o 9.360 euro in caso di abitazione in locazione;
  • possesso di autoveicoli, in riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare, entro i 1.600 cc di cilindrata o, per i motoveicoli, 250 cc non di recente immatricolazione. Non si devono inoltre possedere imbarcazioni.

E quindi rientrano anche i giovani, così il disastro economico è servito.

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