Julian Assange: con la sua estrazione si dice addio alla libertà di stampa

Julian Assange è ricercato in America per una presunta cospirazione per ottenere e divulgare informazioni sulla difesa nazionale in seguito alla pubblicazione da parte di WikiLeaks di centinaia di migliaia di documenti trapelati relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq, che hanno portato alla luce prove sui crimini di guerra commessi in Iraq e Afghanistan.

La storica compagna e avvocato Stella Morris: «Se Julian non sarà liberato, neanche voi sarete liberi. Se domani voi venite in possesso di informazioni segrete che rivelano crimini di guerra commessi da un paese della NATO, ricordando Julian vi sentirete costretti a cestinare quelle informazioni e a lasciar impunite le persone implicate. In una parola, vi sentirete costretti ad una vita di complicità. E’ dunque anche per la VOSTRA libertà che vi chiediamo di intervenire a favore della liberazione di Julian Assange», sono le parole rilanciate dalla moglie in vista della sentenza del 20 aprile, un appello a tutti i giornalisti del mondo per denunciare quanto sta per avvenire sull’asse Londra-Washington.

Amnesty International sull’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti: «Se fosse estradato o sottoposto a qualsiasi altro trasferimento negli Stati Uniti, la Gran Bretagna violerebbe gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti umani».

Negli Usa Julian Assange rischia fino a 175 anni di carcere, solo per aver detto una verità scomoda sul governo.

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