Economia: Italia siamo al 7% circa meno ricchi di 15 anni fa

“Gli ultimi dati sulla produzione industriale e sulle esportazioni del quarto trimestre 2021 raccontano che la crescita del nostro Paese sta rallentando per tanti motivi (Omicron compresa). – spiega Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI. – Col risultato che, dopo un 2021 che dovrebbe chiudere al più 6,5% (dati Istat), il 2022 potrebbe avere un PIL intorno al più 4% (dice Bankitalia), anche se il Fondo Monetario Internazionale già lo stima solo al 3,8%. D’altra parte, i numeri della ripresa del 2021 non dicono però tutto e la realtà appare meno esaltante. Alla fine del 2021 il PIL è di circa 3 punti percentuali inferiore a quello del 2019 che a sua volta risultava circa 4 punti percentuali inferiore a quello del 2007. In altre parole, possiamo dire che siamo il 7% circa meno ricchi di 15 anni fa.

“Ma guardiamo al futuro. Con il petrolio tornato sopra gli 80 dollari al barile, l’inflazione dell’Eurozona al 5% (la più elevata da quanto esiste la moneta unica) e una crisi geopolitica come quella dell’Ucraina alle porte, i consumi e gli investimenti non dovrebbero aiutare la crescita del PIL. Anche la nostra inflazione, che alla fine del 2021 era più bassa della media europea, è cresciuta dell’1,6% solo nel mese di gennaio, soprattutto a causa dei rincari dell’energia. Per questo non dobbiamo dimenticare – ha affermato il Presidente di CONFASSOCIAZIONI che il nostro debito pubblico, con i tassi di interesse in possibile rialzo nel 2023, sarà molto più oneroso. Certo, da quest’anno avremo la spinta positiva del PNRR (191 miliardi di € più gli investimenti del Fondo straordinario messo a disposizione dal Governo). E senza dimenticare che tale “booster” si affianca al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, quello “classico” degli investimenti UE che confluiscono in fondi standard come il FSE, il FESR e tutti gli altri”.

“Siamo sempre stati ottimisti. Ma la realtà è che siamo abbastanza preoccupati perché, come avevamo più volte affermato negli ultimi mesi del 2021, l’importante dato di crescita del sistema Italia nel corso dell’anno appena trascorso va confermato e consolidato nei primi 2 trimestri del 2022. E invece sta arrivando una mini tempesta perfetta fatta di inflazione, costo dell’energia, fallimenti, aumento del costo del denaro? Cosa fare per evitarla o ridurne gli impatti?” Lo ha dichiarato in una nota a margine del Primo Report 2022 del Centro Studi, Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI.

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