Scatti d’anzianità negati, a Busto Arsizio il giudice assegna 22mila euro al docente per risarcirlo

Importante sentenza del Tribunale per l’abuso dei contratti a termine e la mancata assegnazione degli scatti di anzianità: una docente precaria ha avuto, direttamente in busta paga, oltre 22mila euro di risarcimento per la mancata immissione in ruolo e l’ingiusto blocco stipendiale per l’intero periodo di precariato. Il giudice ha stabilito che il ministero dell’Istruzione è tenuto a riconoscere “alla ricorrente un’indennità risarcitoria corrispondente a 8 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto”. La parità di trattamento, economica e giuridica, del personale precario rispetto a quello di ruolo è contenuta nella Piattaforma che Anief ha prodotto in questi ultimi giorni, ma anche la Commissione europea che a partire dalla Direttiva 70/99 fino alle espressioni di questi giorni degli organismi di giustizia legati a Bruxelles dicono in modo perentorio di assumere in modo automatico chi ha svolto un periodo minimo di supplenze.

Per verificare se anche altri lavoratori della scuola abbiano i requisiti per presentare ricorso e ottenere risarcimenti di questa portata, Anief mette a disposizione di tutti i dipendenti scolastici, di ruolo e precari, docenti e Ata, un Calcolatore online che gratuitamente, in pochissimi minuti, quantifica recupero delle differenze retributive cui hanno diritto proprio a causa del trattamento stipendiale inadeguato. Una volta appurato che c’è motivo di ricorrere, il lavoratore si potrà rivolgere al sindacato per chiedere gli scatti di anzianità negati, l’estensione dei contratti e la contestuale stabilizzazione.

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