In tutta Italia il giallo e l’arancione della Marcia delle Libertà

Prosegue il cammino di Paolo Sceusa che oggi, lunedì 10 gennaio, sta percorrendo la tratta Vicenza-Montebello Vicentino, quinta giornata della «Marcia delle Libertà». Un pellegrinaggio di esplicita protesta contro il greenpass e contro gli obblighi vaccinali che sta contagiando sempre più persone in tutta Italia. E, così, da Nord a Sud si moltiplicano i marciatori che aderiscono all’iniziativa, che sono riconoscibili dai colori giallo e arancione, che hanno organizzato canali telegram divisi per regione per coordinarsi e che stanno lanciando marcie per quartieri e città indossando un giubbino giallo o arancione.

«Strada facendo, ho capito una cosa: che la meta è il viaggio, non il punto di arrivo del mio cammino verso sud -dice Paolo Sceusa-. Il senso della mia marcia non è raccogliere le persone, quando passo nelle loro vicinanze. Certo non posso impedire che tanti mi vengano a salutare gioiosamente e che comincino a camminare anche loro sui miei passi. Accade ogni 100 metri, ormai. Fanno un pezzetto e se ne ritornano indietro. A contarli tutti, sono stati migliaia in questo loro continuo via vai, che scalda il cuore dal freddo dell’indifferenza, molto peggiore di quello di gennaio (quello, camminando non si sente affatto). Ma il vero scopo non è aspettare me o chiunque altro. Occorre uscire dalla mentalità del “qualcuno ci salvi”. Nessuno si salva se non da solo. Chi vuole marciare per le libertà elementari e fondamentali, ormai calpestate nei confronti di tutti, deve alzarsi e incamminarsi senza attendermi e senza attendere. Non c’è tempo da perdere. Ognuno si organizzi, da solo o in compagnia. Il giallo o l’arancio che indosserete marciando parleranno per voi. Senza un indumento di uno di quei colori, non significherete nulla per nessuno. Nemmeno per voi stessi. Non è solo un’attività motoria all’aperto, è una marcia di protesta. Da soli o in gruppi, il giallo e/o l’arancio diranno tutto. Diversamente sarete… un funerale. Il funerale dei nostri diritti e delle nostre libertà, costati la vita a tanti dei nostri nonni e dei nostri genitori».

Per restare aggiornati sulla marcia basta seguire Paolo Sceusa sul suo canale Telegram o su quello della Marcia.

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