Nuova strategia della Commissione per rendere il sistema finanziario UE più sostenibile

La Commissione europea ha adottato una serie di misure con cui puntare più in alto in tema di finanza sostenibile. Fanno il punto i Commercialisti italiani su cosa succederà.

“In primo luogo, la nuova strategia per la finanza sostenibile definisce alcune iniziative per affrontare i cambiamenti climatici e altre sfide ambientali, aumentando nel contempo gli investimenti — e l’inclusione delle PMI — nella transizione dell’UE verso un’economia sostenibile. 

Poi la proposta di norma europea per le obbligazioni verdi (EUGBS, European Green Bond Standard) che creerà uno standard rigoroso, a cui aderire volontariamente, per le obbligazioni che finanziano investimenti sostenibili. 

Infine, la Commissione, sulla base dell’articolo 8 del regolamento Tassonomia, ha adottato un atto delegato relativo alle informazioni che le società finanziarie e non finanziarie sono tenute a comunicare sulla sostenibilità delle loro attività. 

La nuova strategia per la finanza sostenibile delinea sei linee d’intervento: 

1. ampliare l’attuale arsenale legislativo sulla finanza sostenibile per facilitare l’accesso al finanziamento della transizione; 

2. rendere la finanza sostenibile più inclusiva nei confronti di PMI e consumatori dotandoli degli strumenti e degli incentivi giusti per accedere al finanziamento della transizione; 

3. rafforzare la resilienza del sistema economico e finanziario ai rischi che incombono sulla sostenibilità; 

4. aumentare il contributo del settore finanziario alla sostenibilità; 

5. garantire l’integrità del sistema finanziario dell’UE e monitorarne la transizione ordinata verso la sostenibilità; 

6. creare iniziative e norme internazionali di finanza sostenibile e sostenere i paesi partner dell’UE. 

La Commissione riferirà sull’attuazione della strategia entro la fine del 2023 e sosterrà attivamente gli Stati membri nei loro sforzi di adesione alla finanza sostenibile. 

Il regolamento su una norma volontaria europea per le obbligazioni verdi stabilirà uno standard di riferimento sull’uso che le imprese e le autorità pubbliche possono fare di questi strumenti per raccogliere fondi sui mercati dei capitali allo scopo di finanziare investimenti ambiziosi, nel rispetto di requisiti stringenti di sostenibilità e proteggendo gli investitori dall’ecologismo di facciata. In particolare: 

  • • gli emittenti di obbligazioni verdi disporranno di uno strumento solido per dimostrare che stanno finanziando progetti ecocompatibili in linea con la tassonomia dell’UE; 
  • • per gli investitori che comprano le obbligazioni sarà più facile capire che i loro investimenti sono sostenibili, riducendo così il rischio di un ecologismo di facciata. Potrà aderire alla nuova norma qualsiasi emittente di obbligazioni verdi, anche quelli con sede fuori dell’UE. Il quadro proposto prevede quattro requisiti principali: 1. i fondi raccolti dall’obbligazione dovranno essere interamente assegnati a progetti conformi al regolamento Tassonomia; 

    2. deve esserci piena trasparenza sulle modalità di assegnazione dei proventi delle obbligazioni esigendo una comunicazione dettagliata; 

    3. tutte le obbligazioni verdi dell’UE devono essere controllate da un revisore esterno per garantire che il regolamento sia rispettato e i progetti finanziati siano allineati alla tassonomia. È prevista in questo caso una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani; 

    4. i revisori esterni che forniscono servizi agli emittenti di obbligazioni verdi dell’UE devono essere registrati e controllati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, in modo da garantire la qualità e l’affidabilità dei loro servizi e delle loro revisioni a tutela degli investitori e dell’integrità del mercato. È prevista in questo caso una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani. 

    Il regolamento sulla tassonomia impone alle società finanziarie e non finanziarie di fornire agli investitori le informazioni sulle prestazioni ambientali dei loro attivi e delle loro attività economiche. Per evitare il prodursi di un ecologismo di facciata i mercati e gli investitori hanno bisogno di informazioni chiare e comparabili sulla sostenibilità. L’atto delegato specifica il contenuto, la metodologia e la presentazione delle informazioni che le grandi società, finanziarie e non, devono comunicare sulla quota delle loro attività commerciali, d’investimento o prestito allineate alla tassonomia dell’UE. Le società non finanziarie dovranno comunicare la quota del loro fatturato, delle spese in conto capitale e delle spese operative associate alle attività economiche ecosostenibili definite nel regolamento Tassonomia e nell’atto delegato relativo agli aspetti climatici della tassonomia UE, adottato formalmente il 4 giugno 2021, nonché in qualsiasi atto delegato futuro relativo ad altri obiettivi ambientali. Gli istituti finanziari, soprattutto grandi banche, gestori di attivi, imprese di investimento e società di assicurazione/riassicurazione, dovranno indicare la quota delle attività economiche ecosostenibili nel totale delle attività che finanziano o in cui investono. 

    L’atto delegato sarà trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno 4 mesi di tempo, prorogabili di 2 mesi, per esaminarlo. 

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